BELLOC, Hilaire
Scrittore inglese, nato nel 1870 a La Celle, Saint Cloud, presso Parigi, di madre inglese e padre francese; servì nell'esercito francese e studiò storia ad Oxford. La parziale discendenza francese può spiegare le qualità dello stile, classico e latineggiante, composto in simmetrie vigorose; tanto diverso dal gotico ornamentalismo di Gilbert K. Chesterton; in stretta unione con il quale il B. condusse le sue campagne di propaganda cattolica; e sulle idee storiche e politiche del quale, egli, più anziano, esercitò influenza innegabile. La produzione del B. è abbondante e variata: a parte gli articoli (in Land and Water, New Witness, G. K. C's Weekly, ecc. e in numerosi quotidiani) essa comprende versi, serî e burleschi, ed epigrammi, dove taluno pretende riconoscere quanto il B. abbia dato di meglio; libri di discussione tecnica sulle operazioni militari della grande guerra; volumi intorno a città e paesi: The Old Road, The Historic Thames, The Path of Rome, Esto Perpetua, ecc., che segnano la conoscenza e il contatto con la terra, e ricordano il Péguy per un'allegrezza tra infantile e divota dalla quale anche lo sfondo della natura si avviva ed illumina intorno alle fatiche umane; inoltre raccolte di saggi: On Nothing, On Something, Hills and the Sea, ecc., che contengono ispirate bizzarrie, scorci umoristici della vita contemporanea, e veri e proprî "poemetti in prosa"; e poi romanzi: The Girondin, The Clutterbuck's Election, non certo le opere più notevoli; e volumi di storia e critica politica, fra i quali The Servile State, di principale importanza.
Attraverso un'analisi dell'organismo economico inglese, dagli inizî romani e cattolici alla perfezione medievale sotto gli istituti monastici, il B. vuol dimostrare come la nostra società industriale tenda a ristabilire la schiavitù politica ed economica. Anche per lui, come per lo Chesterton, la riforma rappresenta un cataclisma, nella evoluzione inglese. Ad un sistema di distribuzione della proprietà, seguito alla distruzione dei monasteri, e fondato sulle oligarchie terriere, che dominarono da circa il 1630 alla fine del sec. XVIII, e che oggi si sono mutate in oligarchie industriali e giornalistiche, il B. oppone un disegno di ricostruzione sociale secondo l'antico sistema delle gilde. Mentre sul merito letterario del B. tutti son più o meno d'accordo, il pensiero storico, religioso e politico non va senza opposizioni; è tuttavia certo che è dovuta in gran parte al B. l'odierna ripresa cattolica in Inghilterra.
Bibl.: Alla bibliografia pubblicata nel London Mercury, genn. 1920, sono da aggiungere: Europe and the Faith (1920), The House of Commons and Monarchy (1921), The Jews, The Mercy of Allah (1922), On (1823), Verses and Sonnets (1924) e parecchi altri volumi. Sull'uomo e l'opera: H. B. di C. Creighton Mandell ed Edward Shanks, Londra 1916. Tratti interessanti di vita, conversazione ecc., in Diaries, di Wilfrid Scawen, Blunt, Londra 1919.