PUTNAM, Hilary
Filosofo statunitense, nato a Chicago il 31 luglio 1926. Laureatosi in filosofia nell'università di Pennsylvania (1948), conseguì il Ph.D. all'università della California a Los Angeles nel 1951. Ha insegnato Filosofia all'università di Princeton (1960-61), quindi Filosofia della scienza al Massachusetts Institute of Technology (1961-65). Professore di Filosofia alla Harvard University dal 1965, dal 1976 è, nella stessa università, Walter Beverly Pearson Professor di Matematica e logica matematica.
Filosofo dai molteplici interessi e dalla vasta produzione, P. è collocabile all'interno della corrente analitica così come questa si è venuta configurando negli Stati Uniti per la contaminazione con il pragmatismo. Influenzato principalmente da R. Carnap, W.V.O. Quine e N. Goodman, dai quali doveva ereditare molte delle problematiche che avrebbero condotto all'erosione del neoempirismo (la distinzione analitico-sintetico, il riduzionismo, lo status epistemologico della matematica), ha dedicato la sua attenzione a questioni di logica, filosofia della matematica, filosofia del linguaggio, filosofia della scienza, filosofia della mente.
I suoi scritti, più che un corpus coerente e sistematico di dottrine, sono caratterizzati da un andamento problematico che spesso non esita a sottoporre a severa revisione i risultati precedentemente raggiunti. Tra i suoi numerosi contributi vanno ricordate un'originale teoria del significato (la cosiddetta ''teoria causale del riferimento'') e un'ipotesi di soluzione del problema mente-corpo (l'ipotesi ''funzionalista''), concepita come alternativa tanto al comportamentismo quanto al materialismo e al dualismo. Inoltre, intervenendo autorevolmente e polemicamente nel dibattito sul relativismo che caratterizza la filosofia della scienza post-empiristica, ha elaborato argomenti a sostegno della razionalità scientifica e, soprattutto, del realismo, pur avendo rinunciato all'originaria adesione a un realismo "metafisico" a favore di un realismo "interno" che riconosce la parziale dipendenza della realtà del soggetto conoscente.
Opere principali: Philosophy of mathematics, antologia in collaborazione con P. Benacerraf (1964); Philosophy of logic (1971; trad. it., 1975); Philosophical papers. i: Mathematics, matter and method (1975; trad. it., 1993); ii: Mind, language and reality (1975; trad. it., 1987); iii: Realism and reason (1983); Meaning and the moral sciences (1978; trad. it., Verità ed etica, 1982); Reason, truth and history (1981; trad. it., 1985); The many faces of realism (1987; trad. it., La sfida del realismo, 1991); Representation and reality (1988; trad. it., 1993); Realism with a human face (1990); Il pragmatismo: una questione aperta (1992); Renewing philosophy (1992).
Bibl.: E.S. Shirley, Putnam on analyticity, in Philosophical Studies, 24 (1973), pp. 268-71; W.G. Lycan, Mental states and Putnam's functionalist hypothesis, in Australian Journal of Philosophy, 52 (1974), pp. 48-62; E.M. Zemach, Putnam's theory on the reference of substance terms, in Journal of Philosophy, 73 (1976), pp. 116-27; R. Tuomela, Putnam's realism, in Theoria, 43 (1979), pp. 114-26; Meaning and method. Essays in honor of Hilary Putnam, a cura di G. Boolos, Cambridge 1990; M. Dell'Utri, Le vie del realismo. Verità, linguaggio e conoscenza in Hilary Putnam, Milano 1992.