ḤĪRĀM
M Metallurgo fenicio, di Tiro, vissuto nel X sec. a. C. Di lui sappiamo soltanto che dal re di Tiro Ḥīrām fu mandato a Gerusalemme per costruire gli arredi sacri del nuovo tempio innalzato da Salomone (I Re, vii, 13-46; II Cronache, iii, 15-17; iv, 1-17; secondo II Cronache, iv, 6, il costruttore degli arredi liturgici sarebbe stato un omonimo padre dell'artista o, secondo un'altra lettura, un certo Ḥīram-abī; ma il passo è corrotto).
Degli oggetti costruiti da Ḥ. la Bibbia fa una descrizione abbastanza particolareggiata, ma la difficile interpretazione del testo ebraico rende impossibile una loro ricostruzione del tutto soddisfacente, per quanto essa risulti ad ogni modo conforme alle tecniche artistiche del tempo e scevra di elementi di fantasia. In primo luogo vengono ricordate due colonne, dagli enigmatici nomi di Yākīn e Bo‛az; cave all'interno, alte circa 9 m e con un diametro di circa 2 m, erano sormontate da capitelli, forse lotiformi, alti m 2,50 (secondo II Re, xxv, 17 l'altezza di questi sarebbe stata solo corrispondente a m 1,50); queste colonne erano poste ai lati della porta del tempio, in maniera analoga a quanto si vede su alcuni modellini fittili di santuarî siro-palestinesi e ciprioti. Ḥ. costrui inoltre un grande bacino (il "mare di bronzo"), la cui funzione va connessa alla cencezione dell'apsū mesopotamico, del cui diametro viene data la indicazione, verosimilmente esagerata come le altre, corrispondente a m 5; il bacino poggiava su un supporto costituito da quattro gruppi di tre tori ciascuno, disposti a croce e rivolti verso l'esterno. Vengono infine menzionati portavasi montati su ruote (analoghi ad esemplarî trovati a Cipro) e varî recipienti. Tutto questo materiale, che appare probabilmente realizzato in lamina bronzea lavorata a martello, andò distrutto nel 586 a. C., quando i Babilonesi di Nabucodonosor conquistarono Gerusalemme (II Re, xxv, 13-17).
Bibl.: Oltre ai manuali di archeologia biblica si vedano gli studî relativi al tempio di Gerusalemme (recentemente: A. Parrot, Le temple de Jérusalem, Neuchatel 1954, passim); sulle colonne in particolare: S. Yeivin, Jachin and Boaz, in Palestine Exploration Quarterly, XCI, 1959, pp. 6-22, con bibl. precedente.