Teshigahara, Hiroshi
Regista cinematografico giapponese, nato a Tokyo il 28 gennaio 1927 e morto ivi il 14 aprile 2001. Uomo raffinato e di grande cultura, T. fu uno dei maggiori esponenti del nuovo cinema giapponese degli anni Sessanta, di cui incarnò la tendenza più attenta alla dimensione estetica e al dialogo con la letteratura contemporanea. Con il film Suna no onna (1964; La donna di sabbia) ottenne il Premio speciale della giuria al Festival di Cannes.
Figlio del fondatore di una grande scuola di ikebana, T. crebbe in un ambiente colto e attento alle sollecitazioni dell'arte. Dopo aver realizzato nel 1953 il documentario Hokusai, dedicato all'opera del celebre pittore, fondò nel 1962 una propria casa di produzione cinematografica, la Teshigahara Productions. Poté così realizzare, nel corso degli anni Sessanta, quattro film tutti ispirati all'opera letteraria dello scrittore suo contemporaneo Abe Kōbō: Otoshiana (1962, La trappola), Suna no onna, Tanin no kao (1966, Il volto di un altro) e Moetsukita chizu (1968, La mappa bruciata). Si tratta di un gruppo di lavori assai ricco sul piano formale e di sorprendente coerenza tematica: Suna no onna racconta la storia di un uomo che, imprigionato in fondo a una grande buca di sabbia, è costretto a convivere con una donna e a lavorare per lei; mentre in Tanin no kao il protagonista, sfigurato in un incidente, è obbligato a nascondere il proprio volto dietro una maschera che finisce con il cambiare il suo rapporto con gli altri; nell'ultimo (Moetsukita chizu), infine, un detective che si è messo sulle tracce di un uomo scomparso, ne assume poco alla volta l'identità. Attraverso tali vicende viene rappresentata la metafora della complessa realtà di un Paese costretto, dal confronto con l'Occidente, a ripensare la propria identità e la propria cultura.
Dopo l'insuccesso di Summer soldiers (1971) e un lungo periodo di lontananza dal mondo del cinema, T. ritornò alla regia soltanto nel 1989 per girare Rikyū, seguito da Gō-hime (1992, La principessa Gō), due eleganti ricostruzioni del Giappone del 16° sec. incentrate sul tema del rapporto tra arte e potere politico.
M. Tessier, Le cinéma japonais au présent, Paris 1984, pp. 117-240; D. Desser, Eros plus massacre. An introduction to the Japanese new wave cinema, Bloomington 1988, pp. 77-81.