HISSAR-BANIA
Città situata a 42 km a N di Filippopoli (Plovdiv) sulla strada romana che, per il passo di Troian, conduceva alla valle del Danubio. La si credeva Diocletianopolis; ora, secondo un iscrizione da poco scoperta, sarebbe Augustae. La scoperta delle basiliche (IV-VI sec.) la fa ritenere la città bizantina Sebastopolis. È forse la stessa città che fu poi restaurata da Alessio Comneno (1081-1118): Alexiopolis o Neocastron. Come villaggio turco prese il nome di Hissar. La fortezza erroneamente datata dallo Zoncev al IV sec., è invece da ritenersi del VI (giustinianea); ha forma quadrilatera irregolare con una cinta di mura di oltre duemila metri di lunghezza, racchiudente un'area di trecentomila metri quadrati. Causa l'accessibilità del terreno a N, fu costruito un secondo muro di rinforzo; vi sono tracce di fossato. I muri, a strati alternati di mattoni e pietra, sono ben conservati in molti tratti per un'altezza di una decina di metri. La prima cinta aveva quarantadue torri, di cui quattro angolari, la seconda era senza torri. Le torri di forma rettangolare e ottagonale avevano quattordici metri di altezza, due piani, ingressi e scale. Una delle porte, detta "porta dei cammelli", è una specie di arco trionfale inquadrato da due torri di cui restano gli appoggi, ai fianchi nicchie e sopra la grande arcata un arco più piccolo. Sono stati inoltre identificati resti di un bagno romano. H. è ancor oggi centro termale per le sedici fonti di acqua calda. Veri e proprî scavi sono stati effettuati solo per le basiliche cristiane, una delle quali è ad abside triangolare (notevoli i plutei marmorei), scoperte dentro e fuori la cinta. Casuali i trovamenti di monete e di manufatti romani.
Bibl.: B. Filov, La fortezza di H. e la sua basilica, in Izv. Bulg. Soc., II, 1911, p. 99; D. Zoncev, Le bains de Hissar, Sofia 1937 (in Bulg., con riass. franc.); V. Ivanova, Chiese e monasteri in Bulgaria, in Ann. Mus. Naz., 1922-25, p. 495; id., Tre basiliche recentemente scoperte ad H., in Izv. Bulg. Arch., XI, 1937, p. 214.