HOBART (A. T., 169)
Capitale della Tasmania, situata a 42° 53′ S. e 147° 21′ E. Fu fondata nel 1804 dal Collins inviato da Sydney per occupare l'isola (allora Terra di Van Diemen) per conto dell'Inghilterra. La prima località scelta fu Risdon, un po' più a N., pure sull'estuario del Derwent; a Hobart però l'acqua più profonda permetteva alle navi di accostarsi di più alla riva. La città prese il nome da lord Hobart, ministro delle Colonie del tempo. L'industria principale fu dapprima la pesca delle balene, alla quale nel 1850 erano addette 40 navi e 1000 uomini. La bontà del porto e l'abbondanza del legname da costruzione fecero sì che molte navi straniere vi si fermassero per riparazioni. In seguito, con il prevalere del ferro nelle costruzioni navali, questa industria cessò, ma il legname della Tasmania, fortissimo e resistente agl'insetti, cominciò a essere esportato per altri usi. I dintorni di Hobart sono ricchissimi di frutteti, specialmente di meli e lamponi. Grande importanza hanno assunto le industrie relative alla conservazione della frutta: l'uso dei frigoriferi poi ha reso possibile una forte esportazione di mele sui mercati inglesi, che avviene specialmente dal porto di Hobart. La forza elettrica prodotta nella Tasmania centrale (a Waddamanna) e portata a Hobart ha dato un grande incremento a varie industrie, specie a quelle metallurgiche: viene fabbricato così in notevole quantità zinco elettrolitico, carburo di calcio, ecc.
La città è situata in luogo assai pittoresco ai piedi del M. Wellington spesso coperto di neve. Possiede una biblioteca (1850), una galleria d'arte (1889) e una università (1890). Con i suoi sobborghi di Queenborough e Newtown Hobart, conta una popolazione di 58.000 ab. (1931), un quarto della popolazione totale dell'isola.