HOGGAR (A. T., 109-110-111)
Il Hoggar è una regione molto estesa nel cuore del Sahara occidentale.
Il suo nome viene dato anche alla nomade tribù berbera che vive in questa regione: la tribù dei Tuareg Hoggar. La giusta denomnazione sarebbe Ahaggar, che è il nome berbero, ma la forma araba Hoggar ha prevalso nell'uso. Lo storico arabo Ibn Khaldun, che visse nel sec. XIV conosceva questo nome di Hoggar e lo faceva derivare dal nome di una vecchia tribù berbera molto conosciuta che ebbe notevole importanza nel Medioevo, la tribù degli Haowara. Per quanto le etimologie arabe ispirino poca fiducia, è possibile che questa non sia del tutto assurda.
Il Hoggar è il punto culminante del Sahara occidentale. Le sue cime toccano i 3000 m.; una superficie notevole di essa passa i 1500, mentre nel resto del Sahara occidentale si raggiungono solo poche centinaia di metri di altezza. Il Hoggar domina con la sua massa potente tutta l'immensa porzione di continente circoscritto dall'Atlante, dall'Oceano Atlantico, dal Niger e dal Fezzan. Ma non si può considerare assolutamente una catena; è piuttosto una cupola immensa. Dal punto di vista geologico, il Hoggar è di struttura molto semplice. Esso è costituito di tre elementi: alla base si stende un penepiano di antiche rocce metamorfiche, graniti, gneiss, micascisti, quarziti. Tutto intorno vi è una cintura di estesi altipiani costituiti da arenarie; verso sud questa cintura viene interrotta, a nord invece è continua; qui si stendono i massicci arenacei di Manydir, dell'Ahnet e del Tasili; i primi due sono territorî percorsi dai Tuareg Hoggar, il Tasili appartiene invece alla tribù Tuareg degli Azdjer. In queste arenarie rosso-violacee si sono trovati fossili che hanno permesso di datarle geologicamente con grande precisione: esse sono molto antiche, rimontando ai periodi devonico e silurico. Il penepiano di rocce metamorfiche sul quale le arenarie riposano in assise orizzontali, viene a essere anche esso datato, poiché essendo necessariamente anteriore al silurico, deve essere di conseguenza cambrico o precambrico.
Nella zona più elevata l'antico penepiano è stato forato da camini eruttivi attraverso i quali sono uscite masse enormi di lave. Questa potente colata di rocce vulcaniche copre una superficie che raggiunge i 250 km. di diametro, con uno spessore d'un migliaio di metri; viene chiamata la Koudia di Hoggar o Atakor. Nella Koudia si trovano naturalmente le parti più elevate del Hoggar, che si avvicinano o passano di poco i 3000 m.; sono coni vulcanici smantellati dall'erosione, il più elevato dei quali è il Tahar.
Il monte Ilâman più basso di pochi metri è più conosciuto perché ha delle forme ardite che attirano l'occhio e colpiscono l'immaginazione. In prossimità di esso si trova il monte Açekçem, meno elevato e più accessibile, dove il padre de Foucauld aveva stabilito il suo eremitaggio d'estate. La Koudia, che è fisicamente il centro e il culmine del Hoggar, è anche il centro, il ridotto e la fortezza della tribù. La morfologia del Hoggar, che è molto caratteristica, ha una grande importanza per l'uomo. La Koudia è il punto di diramazione di grandi valli: verso nord la valle di Igharghar, che giunge fino al grande erg orientale (erg di Gadames) e fino agli sciott tunisini; verso ovest quella di Tamar'asset, che giunge fino alla depressione del Giuf; verso sud quella di Tafassanet, fino alla confluenza col Niger. Un'occhiata data su una carta fa risaltare la rete a stella di queste grandi valli intorno alla Koudia; ma si tratta, propriamente, di valli fossili incise dall'erosione dei fiumi quaternarî, nell'epoca che noi chiamiamo glaciale in Europa e che fu un periodo umido nel Sahara. Oggi servono di scolo a qualche piena dopo i rari uragani e contengono pozze d' acqua dove sopravvive una residua fauna acquatica sudanese (vi si trova persino una specie di coccodrillo). Costituendo un seguito di pascoli per cammelli, hanno un'importanza vitale per i Tuareg nomadi.
Non abbiamo ancora dati precisi sulla meteorologia del Hoggar. Nonostante che la Koudia sia favorita dalla sua altitudine, ha tuttavia un clima nettamente desertico, senza una stagione di piogge regolari. Le ultime ricerche dei botanici hanno stabilito che le rugiade esercitano un'influenza molto benefica. In certi anni nei quali mancano le piogge, i Tuareg Hoggar sono obbligati a cercare nel Sudan e fino al Niger i pascoli necessarî ai loro cammelli. Questi Tuareg sono in piccolissimo numero: in caso di guerra non vi sono più di 300 maschi dai 15 ai 70 anni in grado di portare le armi.
Il Hoggar è oggi del tutto pacificato. La capitale amministrativa è Tamar'asset, sede d'una compagnia francese di meharisti.
Bibl.: R. Chudeau, Sahara Soudanais, Parigi 1909; E.-F. Gautier, La conquête du Sahara, Parigi 1911; Bourcart (geologo della missione danese Olufsen) varî articoli in Bulletin du Comité de l'Afrique Française; C. Kilian, Au H., Parigi 1925; Les Territoires du Sud de l'Algerie (a cura del Gouvernement général; n. ed. 1930); E.-F. Gautier, Le Sahara, Parigi 1928.