HOHENZOLLERN (nella forma antica Zollern)
Famiglia sveva, il cui primitivo castello, di Zollern (v. hechingen), si erge ai piedi della Rauhen Alb. Le origini e l'antica storia di questa casa sono oscure; le tradizioni scritte cominciano solo con il 1061. Pienamente sicure e precise sono le vicende politiche e genealogiche della famiglia a partire da Federico III conte di Zollern, che si sposò con la ereditiera del burgravio di Norimberga, Corrado von Raabs, e dopo la morte di questi, nel 1191, ebbe in feudo il burgraviato di Norimberga e i possessi della casa Raabs in Austria. I suoi figli, Corrado e Federico, divisero nel 1204 i loro possessi in modo che Corrado ebbe il burgraviato di Norimberga e i possessi della casa in Austria, che furono poi presto venduti, e Federico i possessi della Svevia col castello familiare. Essi divennero in tal modo i fondatori delle due linee della casa H. tuttora esistenti: la linea di Franconia e Prussia e quella sveva. Corrado I acquistò, probabilmente grazie al suo matrimonio con l'erede della casa dei conti di Adenberg, che si stava estinguendo, i beni allodiali di questa casa nella Franconia, dai quali sorse in seguito il principato di Ansbach. L'ipotesi affacciata nel secolo XVIII, secondo cui i burgravî di Norimberga non sarebbero stati dei H., ma degli Abenberger, è stata confutata scientificamente. Il figlio di Corrado, il burgravio Federico III, acquistò nel 1243, per lascito del suocero, ultimo duca di Merano, la signoria di Bayreuth, che fu accresciuta nel sec. XIV con Kulmbach e con Plassenburg. Da questi possessi sparsi i burgravî riuscirono a creare con un'accorta politica di espansione i due margraviati di Ansbach e di Bayreuth (o Kulmbach). Già dopo la fine della dinastia imperiale degli Staufen essi erano i più potenti principi secolari della Franconia ed avevano una parte sempre più grande riella politica imperiale. Federico III aveva dato l'impulso, nel 1273, all'elezione a re di Rodolfo di Asburgo; suo figlio Federico IV decise nel 1322 a favore di Lodovico il Bavaro la battaglia di Mühlberg. Essi furono ricompensati con privilegi e donativi per il loro atteggiamento. La divisione territoriale fatta nel 1397 da Federico V, per cui il primogenito Giovanni III ebbe Bayreuth, e il cadetto Federico VI Ansbach, sminuì per un certo tempo la potenza della casa; ma tale indebolimento fu più che compensato dalla posizione eminente che si acquistò Federico VI al servizio dell'imperatore Sigismondo. Egli ottenne nel 1410 l'elezione di Sigismondo a re, in condizioni difficili; e per compensarlo, Sigismondo lo nominò nel 1210 vicario supremo e capitano della marca di Brandeburgo assicurando a lui e ai suoi eredi il possesso del paese fino a che egli non avesse rifuso loro le spese che dovevano farsi nella Marca. Nei tre anni seguenti il burgravio ristabilì la tranquillità e l'ordine, riacquistò una parte dei territorî di confine che erano andati perduti e costrinse all'obbedienza i nobili ricalcitranti della Marca. Si obbligò ancora di più Sigismondo con altri servigi, sì che il re gli conferì, nel 1415, anche la dignità elettorale del Brandeburgo (Federico I) e la carica di arcicamerario: nel 1417 egli venne investito, ereditariamente, di queste dignità a Costanza. Con ciò la casa comitale della Germania meridionale venne trasportata nella Germania settentrionale, dove essa nei secoli seguenti pervenne a un'importanza storica mondiale. Nel Brandeburgo la famiglia regnò, in linea ininterrotta, dal 1415 fino al 1918; e dalla serie dei principi, tre emergono con particolare rilievo: il grande elettore Federico Guglielmo, il re Federico Guglielmo I e Federico il Grande (v.). Per mezzo di una fortunata politica di matrimonî e di ricche eredità nel Nord-Ovest e nel Nord-Est dell'Impero, i H. estesero nei secoli XVI e XVII il loro elettorato su tutta la Germania settentrionale. Le divisioni territoriali così frequenti in Germania vennero evitate, con una sola eccezione di poca durata, non assegnando territorî ai figli minori. L'accordo di famiglia di Gera nel 1603 stabilì definitivamente la primogenitura e l'indivisibilità del dominio dei Hohenzollern. L'elettore Federico Guglielmo (1640-1688) innalzò l'elettorato a potenza europea; suo figlio, Federico, acquistò nel 1701 la corona di re di Prussia. Con le imprese di re Federico II (1740-1786), il regno salì a una grande potenza: posizione che fu conservata nonostante la catastrofe del 1806. Nelle guerre dell'unità germanica degli anni 1864-71 i H. assunsero la parte direttiva del nuovo Impero tedesco; il re Guglielmo I fu proclamato il 18 gennaio 1871 imperatore tedesco. Fino alla rivoluzione del 1918 le dignità d'imperatore e di re di Prussia rimasero riunite nella loro mano.
Federico VI (I come principe elettore), che aveva conservato i suoi possessi in Franconia, nel 1420; alla morte del fratello senza prole, ottenne anche Bayreuth. Il suo terzo figlio, Alberto Achille, estese il suo dominio, dopo la morte del fratello, su tutto il territorio della sua casa. Nella sua celebre divisione, la Dispositio Achillea del 1473, egli assegnò al suo primogenito, Giovanni, il Brandeburgo elettorale, al figlio secondogenito, Federico, Ansbach e al terzo, Sigismondo, Bayreuth. L'opinione, formatasi nella tradizione della famiglia H., che egli avesse con ciò preso decisioni che impegnavano l'avvenire e avesse abolito il principio dell'indivisibilità, è stata poi confutata: la sua divisione si riferisce invece unicamente all'eventualità della sua morte. Al contrario della linea del Brandeburgo elettorale, che non si è tuttora estinta, le varie linee laterali di Franconia si sono estinte. Già dopo la morte di Sigismondo, senza discendenza (1495), Ansbach e Bayreuth vennero riuniti sotto Federico il Vecchio, il capostipite delle due più antiche linee di margravî, che, dopo un secolo, si riunirono nuovamente sotto Giorgio Federico di Ansbach e si estinsero, nella discendenza maschile, alla morte di lui nel 1603. Uno dei figli di Federico il Vecchio, Alberto, fu eletto nel 1511 Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, e divenne duca di Prussia. La linea prussiana dei H. che deriva da lui, si estinse tuttavia già nel 1618 alla morte di suo figlio, Alberto Federico, la cui eredità passò nella linea del Brandeburgo elettorale. I margraviati di Franconia passarono nel 1603, in virtù dell'accordo di famiglia di Gera, pure nella linea elettorale e precisamente ai cadetti dell'elettore Gioacchino Federico, il maggiore dei quali ebbe Bayreuth, il minore Ansbach. La linea di Bayreuth si estinse nel 1769, dopo che l'ultimo margravio di Ansbach, Carlo Alessandro, ebbe riunito sotto il suo potere ambedue i paesi. Nel 1791 essi furono ceduti dal margravio Carlo Alessandro alla Prussia; nel 1806 furono occupati dalla Francia, e Napoleone I li trasmise poi alla Baviera. Dopo la guerra di liberazione del 1813-14, i H. rinunziarono al riacquisto dei possessi della loro casa nella Franconia, dietro compenso di territorî situati più vantaggiosamente.
Linea sveva. - Con la linea sveva della casa H., linea che, a differenza di quella di Prussia-Franconia, si conservò fedele alla religione cattolica, l'unione si perdette rapidamente e solo nel sec. XIX fu di nuovo riallacciata. Tale linea si è scissa nel 1575 nelle linee di Hechingen, Sigmaringen e Haigerloch, l'ultima delle quali estinta già nel 1634. Dei conti Hohenzollern-Hechingen si sono segnalati, al servizio dell'Imperatore, Giovanni Giorgio (morto nel 1623), che fu presidente della Camera di giustizia imperiale a Spira e fu elevato (ma non con valore ereditario) alla dignità di principe immediato; il principe Federico Guglielmo che fu maresciallo imperiale ed ottenne nel 1692 dall'imperatore Leopoldo I l'estensione della dignità di principe immediato a tutta la sua casa e a tutti i suoi discendenti. L'ultimo discendente della linea di Hechingen, il principe Federico Guglielmo Costantino, insieme col capo della linea di Sigmaringen, il principe Carlo Antonio, trasmise nel 1849 i suoi territorî alla Corona prussiana, e con ciò i possessi della casa H. vennero riuniti di nuovo in una sola mano. I H. Svevi costituirono da allora una linea laterale della casa dei re di Prussia. Il principe Carlo Antonio, nella cosiddetta "nuova era" della Prussia, fra gli anni 1858-1862, fu presidente dei ministri prussiano. Il suo primogenito, Leopoldo, accettò nel 1870 la candidatura offertagli al trono reale di Spagna. Benché egli avesse rinunziato nel luglio, di fronte alle proteste della Francia, la sua candidatura offrì l'occasione alla guerra franco-prussiana del 1870. Il secondogenito di Carlo Antonio, Carlo, fu eletto principe della Romania nel 1866 su proposta di Napoleone III, e divenne nel 1881 re di Romania.
Bibl.: Genealogie des Gesamthauses H., pubblicata da Grossmann, Berner, Schuster e Zingeler, 1905; O. Hintze, Die H. und ihr Werk, Berlino 1915. Vedi inoltre la bibl. alle singole voci e nell'art. prussia: Storia.