HOKA
. Uno dei maggiori gruppi linguistici dell'America Settentrionale (v. america, II, 922).
Con questo nome, artificialmente costruito in base ad alcune forme del numerale "due" (Sasta hoka, xokwa; cfr. Čimariko ok'u Karok, axak), i linguisti americani R. B. Dixon e A. L. Kroeber riunirono parecchie lingue della California che fino allora erano ritenute indipendenti (Science, XXXVII, 1913, p. 225 segg.; New linguistic families in California, in Amer. Anthropologist, n. s., XV, 1913, p. 647 segg.). Alla costituzione di questa famiglia, il cui territorio è discontinuo, si è giunti per gradi, e sempre nuove lingue sono state riunite al gruppo Hoka. Dapprima il Dixon allargò il sottogruppo Šasta dell'Oregon, riunendovi i dialetti Ačomawi o Palaihni (Ačomawi e Atsugewi) del bacino del fiume Pit (The Shasta-Achomawi; a new linguistic stock, with four dialects, in Amer. Anthropologist, n. s., VII, 1905, pp. 213-17). Poco più tardi lo stesso Dixon nel suo studio The Chimariko Indians and Language, in University of California Publications in American Archeology and Ethnology, V, 1910, pp. 293-380) poté dimostrare che la lingua dei Čimariko, che vivevano sul Trinity River al sud dell'imbocco di South Fork, era geneticamente affine al Šasta dell'Oregon.
Nel 1913, nel citato scritto di Dixon e Kroeber, la famiglia Hoka era considerata costituita da sette sottogruppi: 1. dal Karok (sul corso medio del Klamath); 2. dal Čimariko (v. sopra); 3. dal Šasta (o Šasta Ačomawi; v. sopra); 4. dal Yana (California settentrionale); 5. dal Pomo (al nord di San Francisco, con otto varietà dialettali); 6. dall'Esselen, estinto, ma altra volta parlato presso la Baia di Monterey; 7. dal Yuma (con tre varietà assai distinte nell'Arizona, California e Messico). La posizione del Yana nella famiglia Hoka fu definitivamente fissata da E. Sapir per mezzo di comparazioni fonetiche, morfologiche e lessicali (The Position of Yana in the Hokan Stock, in Un. Calif. Publ. Amer. Arch. a. Ethn., XI, 1917, pp. 1-34). Questa primitiva famiglia Hoka andò ben presto allargandosi; nel 1915 il Kroeber vi aggiunse infatti il Seri della Sonora e perfino il lontano Tequistlateco, parlato nello stato di Oajaca presso l'istmo di Tehuantepec (Kroeber, Serian, Tequistlatecan and Hokan, in Un. Calif. Publ. Amer. Arch. a. Ethn., XI, 1915, 279-290). La connessione del Tequistlateco, non è però ben sicura e il Trombetti (Elem. di Glottologia, Bologna 1923, p. 176 segg.) avanzò fondatissime riserve. Dixon e Kroeber nel citato lavoro New linguistic families in California (1913), avevano ammesso, accanto alla famiglia Hoka, anche una piccola famiglia chiamata Iskoman che comprendeva il Salina (parlato un tempo nelle due missioni di San Antonio e San Miguel sulla costa californiana) e il Čumaš (che fu parlato nelle isole di Santa Barbara e sulle coste adiacenti); ma nel più recente lavoro Linguistic families of California (in Un. Calif. Publ. Amer. Arch. a. Ethn.,XVI, 1919, pp. 47-118) gli stessi autori considerano Hoka e Iskoman come riuniti e aggiungono alla famiglia Hoka anche il Wašo (parlato nella Nevada e in California presso il lago Tahoe). Il Sapir poi ha proceduto ancor oltre e ha riconnesso al Hoka anche il Coahuilteco (gruppo linguistico costituito dallo Swanton, Linguistic Position of the Tribes of Southern Texas and Northeastern Mexico, in Amer. Anthropologist, n. s., XVII, 1915, 13-40, e comprendente il Coahuilteco propriamente detto [con il Comecrudo e Caotoname] il Carancawa, il Tonkawa e l'Atakapa). Il lavoro del Sapir, The Hokan and Coahuiltecan languages, in International Journal of American linguistics, I (1920), pp. 280-290, contiene molte comparazioni eccellenti, ma qualche americanista è rimasto ancora dubbioso (p. es. il Rivet). A forza di procedere verso sud il Sapir, seguendo un'ipotesi del Lehmann, ha tentato di dimostrare che anche il Subtiaba del Nicaragua deve rientrare nel gruppo Hoka (Amer. Anthropologist, n. s., XXVII, 1925, pp. 402-435, 491-527).
Estesa in tal modo, la famiglia Hoka viene a costituire uno dei maggiori aggruppamenti linguistici dell'America. Anzi il Sapir sarebbe disposto a creare un'unità superiore ch'egli propone di chiamare Hoka-Sioux che formerebbe un gruppo linguistico compatto a est e a ovest, dall'Atlantico al Pacifico. Lo schema di questa progettata famiglia Hoka-Sioux, dato dal Sapir, op. cit. p. 525, è stato riprodotto, con alcune semplificazioni, nell'Enciclopedia Italiana, II, p. 922.