Hong Kong
Regione amministrativa speciale della Cina, sulla costa sudorientale. Il nome si riferisce propriamente all’isola, occupata dalla Gran Bretagna nel 1841 durante la guerra dell’oppio, cui furono in seguito aggiunti altri territori ottenuti in affitto; fu infatti colonia britannica dal 1843. Dopo trattative durate a lungo, il 19 dicembre 1984 fu firmato un accordo fra il Regno Unito e la Cina, che prevedeva il ritorno alla madrepatria della colonia e dei territori in affitto per il 1° luglio 1997; e la concessione da parte della Cina di un’amministrazione particolare a H.K., in modo da garantire il mantenimento del vigente sistema economico e sociale. La decisione provocò rimostranze fra i cinesi di H.K., che non godevano del passaporto britannico e temevano di essere obbligati a diventare cittadini della Cina nel 1997; dimostrazioni di protesta avvennero anche nel 1989 in occasione della visita del ministro degli Esteri della Gran Bretagna. Il progetto inglese per la costruzione di un nuovo grande aeroporto ha visto in un primo tempo l’opposizione del governo cinese; nel 1991, però, si giunse a un accordo fra le parti, per cui iniziarono regolarmente i lavori previsti. Le autorità cinesi rivendicavano il diritto di essere consultate su ogni progetto riguardante il territorio della colonia. Alla fine del 20° sec., avvicinandosi anche lo scadere dell’affitto da parte degli inglesi, in particolare dei cosiddetti Nuovi territori, adiacenti alla penisola di Jiulong, le autorità della Repubblica popolare cinese hanno reclamato la restituzione di tutto il territorio posto sotto la bandiera britannica. Nel 1997 H.K. è stata restituita alla Cina, che si è impegnata a mantenere invariato per 50 anni il sistema economico e sociale. Le fortune economiche di H.K. sono ancor oggi strettamente connesse con le funzioni finanziarie e commerciali già esercitate nella colonia britannica. Come Shanghai negli anni Venti e Trenta, H.K. costituisce il principale tramite commerciale e finanziario tra la Cina popolare e i Paesi capitalisti, gli USA e il Giappone in testa. H.K. è stata sede, dagli anni Sessanta agli anni Novanta, di una delle industrie cinematografiche più attive del mondo. Pur separati da un braccio di mare e divisi amministrativamente, i due centri di Victoria e Kowloon costituiscono un’unica metropoli: distesa sul lato settentrionale dell’isola di H.K., Victoria è il cuore politico e finanziario della colonia e sede dei quartieri residenziali di maggior prestigio; sul lato opposto della baia, lungo il limite meridionale della costa cinese, è situata Kowloon, nata come terminal ferroviario e poi consolidatasi come città-emporio, ove sono concentrate le attività manifatturiere, portuali e quelle legate al piccolo commercio. Gli abitanti di H.K. parlano un dialetto cinese, il cantonese. H.K. ha rappresentato a lungo l’unica porta aperta agli scambi con la Cina per le potenze occidentali. Di importanza mondiale per i servizi finanziari e per i trasporti aerei e marittimi (il porto è tra i primi al mondo per traffico di container), ha condizioni di vita molto avanzate.