HONG-KONG (A. T., 97-98)
Colonia della corona britannica, sulla costa SE. della Cina, tra 22°9′ e 22°17′ di lat. N., e 114° 5 e 114°18′ di long. E. Il nome Hong-kong è la pronuncia cantonese del nome cinese Hsiang-kiang "la laguna odorosa".
Hong-kong è un'isola posta in faccia al ramo orientale del fiume di Canton, con una superficie dí circa 80 km. È costituita di granito, scisti e basalti. La sua vetta più alta, il "Picco" (the Peak), sale a 540 m. s. m. Le colline scendono ripide sul mare di guisa che resta poco spazio per il terreno coltivabile.
Sotto la dinastia Ming l'isola apparteneva a una famiglia Tang, ma era stata abbandonata nel 1669 per ordine dell'imperatore K'ang Hsi, il quale aveva interdetto ogni commercio marittimo. Era desolata e abitata da pochi pescatori quando fu ceduta alla Gran Bretagna nel gennaio 1841, cessione confermata col trattato di Nanchino dell'agosto 1842. Le difficoltà dei primi lavori furono immense; nei primi anni la malaria fece nella guarnigione molte centinaia di vittime, tanto che nel 1844 fu proposto l'abbandono della colonia. Ma il governo britannico resistette, e questa si sviluppò rapidamente. Alla colonia furono aggiunti nuovi territorî della terraferma prospiciente, con le convenzioni di Pechino (ottobre 1860 e giugno 1898) per un periodo di 99 anni. Il nuovo territorio comprende la penisola di Kow-loon (pronuncia cantonese di Chioulung, "i nove draghi") e tutte le isole e baie vicine, in tutto 980 kmq., di cui 680 sul continente, il resto sulle isole.
La popolazione saliva a 20 mila ab. nel 1842; 120.000 nel 1862; 160.000 nel 1881; 283 mila nel 1901; 456 mila nel 1911. Nel 1930 era stimata di 1.143.500 ab., di cui soltanto 18 mila non cinesi. Di questi ultimi, 550 mila abitano la città di Victoria, sull'isola, 43 mila nei villaggi dell'isola, 265.000 Kow-loon; 100.000 vivono su galleggianti, ecc.
Hong-kong è amministrata da un governatore, che ha larghi poteri, assistito da un Consiglio esecutivo di nove membri, e da un Consiglio legislativo di 17 membri tre dei quali di razza cinese, ma di nazionalità britannica, nominati dal governo.
Il commercio è andato gradatamente crescendo fino a raggiungere (1928) circa 200 milioni di sterline l'anno. Molte banche, cantieri, compagnie di navigazione, compagnie di assicurazione, sono sorte dalla metà del sec. XIX, e il loro numero va crescendo.
La temperatura media annua è stata di 21°,5 nel 1927, e di 22° nel 1928. La temperatura media minima del 1928 fu di 22° nel luglio e di 13° nel febbraio; la media massima nel luglio fu di 31° e nel febbraio di 14°. I tifoni compaiono dal luglio all'ottobre.
Il porto o rada di Hong-kong, fra la costa N. dell'isola e la penisola di Kow-loon è ben difeso dai venti ed offre buon ancoraggio. La rada è una delle più belle e animate del mondo, ed è stata paragonata al Golfo di Napoli ed alla baia di Rio de Janeiro.
Hong-kong è un porto franco (salvo che per i liquori e il tabacco) e perciò è il luogo di convegno di tutte le linee di navigazione dell'Estremo Oriente. Ma anche la maggior parte del commercio della Cina meridionale passa per Hong-kong, che è altresì un importante centro di deposito e di ridistribuzione delle merci. Il porto è costituito più propriamente dallo specchio profondo fra l'isola e la terraferma, nel quale intere flotte potrebbero liberamente manovrare e dove trovano ricetto navi di tutte le dimensioni. Al piccolo naviglio indigeno è dovuto in larga misura il movimento del porto: nel 1929 su oltre 52.500 navi entrate e uscite, 23.500 erano giunche e solo poco più di 4700 erano grandi piroscafi.
Nel 1930 il traffico di Hong-Kong superò i 22 milioni di tonn. di registro netto (media dell'entrata e uscita).
Numerose le industrie: cantieri navali, zuccherifici, raffinerie di stagno, fabbriche di tabacco. Numerose linee di navigazione hanno per centro Hong-Kong e la congiungono alle Filippine, al Giappone, all'Indocina, alle Indie Olandesi.
Una ferrovia congiunge Hong-Kong con Canton (v.) e si prolunga verso N. fino a Shiu-kwan (1917), ed è destinata a congiungersi con Han-kow per formare uno dei principali tronchi ferroviarî della Cina; quando questa sarà terminata, il retroterra commerciale di Hong-kong risulterà considerevolmente ampliato.
L' università di Hong-kong, che ha un reddito annuo di 574 mila sterline, ha tre facoltà: medicina, ingegneria e arti (comprendente scienze sociali, commercio e scuola normale superiore). Acquedotti igienici, alimentati da imponenti serbatoi, e una razionale fognatura, assicurano la salubrità della città di Victoria. Gli edifici solidi e grandiosi, le lunghe banchine di granito, i giardini che circondano le ville ridenti sulle colline, la funicolare che sale al Picco, il ricco orto botanico, la circolazione intensa di battelli d'ogni specie tra Victoria e Kow-loon, ove sorgono i grandi cantieri navali e la zona industriale, dànno un'impressione maravigliosa.
Hong-kong è un centro di emigrazione. Gli emigrati furono 140 mila nel 1925; 216 mila nel 1926; 285 mila nel 1927; 257 mila nel 1928. Di questi, 97 mila nel 1925; 157 mila nel 1926; 202 mila nel 1927; 169 mila nel 1928 erano diretti negli Stati federati della Malesia. Gl'immigrati erano 181 mila nel 1927; 187 mila nel 1928.
Lo sviluppo prodigioso di Hong-kong nel sec. XIX è dovuto alla sicurezza e all'ordine garantiti dalle armi britanniche. Senza la protezione britannica, a causa dei pirati che infestano le coste della Cina meridionale, non potrebbe sussistere. Prima della rivoluzione cinese Hong-kong è stata un luogo di rifugio per i giovani cinesi rivoluzionari e per i ricchi cinesi minacciati dai moti rivoluzionarî.
Hong-kong è base navale britannica, con notevoli fortificazioni, bacino per idroplani, arsenale moderno, ecc. Ha numerosi giornali quotidiani inglesi e cinesi ed è un centro editoriale europeo e cinese. Una missione cattolica italiana dell'Istituto pontificio di Milano provvede ai bisogni di 32 mila cattolici (1931).