QUIROGA, Horacio
Narratore uruguayano, nato a Ciudad del Salto, il 31 dicembre 1879, morto suicida a Buenos Aires, il 19 febbraio 1937. Fu considerato il più grande novelliere del Plata, e godette in patria una indiscussa celebrità.
Fu narratore certamente fantasioso, ma non grande prosatore, per mancanza di uno stile: anche le sue invenzioni più felici risentono di una certa fretta, hanno un linguaggio più provvisorio che definitivo. Anaconda, 1922 (due trad. ital., Roma 1945, e Milano 1945) è forse il meglio realizzato dei cento e più racconti che il Q. ha scritto. Le intense narrazioni che hanno per scena la campagna (egli visse molto a Misiones) lo fecero definire il Kipling della Pampa: giudizio valido soprattutto per la prosa serena e distaccata dei Cuentos de la selva, 1923, narrazioni e favole riprese dalla tradizione orale della campagna. Opere principali: il romanzo História de un amor turbio, 1908, e le raccolte di racconti El crimen del otro, 1904; Los perseguidos, 1905; Cuentos de amor, de locura y de muerte, 1917; El salvaje, 1920; El desierto, 1926; Los desterrados, 1929; Más allá, 1934.
Bibl.: J. A. Grow, un saggio su Selección de Cuentos de H. Q., Montevideo 1935; E. Castelnuovo, La tragedia de H. Q., in Claridad, marzo 1937; J. M. Delgado, A. J. Brignole, Vida y obra de H. Q., Montevideo 1939; Zum Felde, Proceso intelectual del Uruguay, Montevideo 1941.