Foote, Horton
Scrittore, commediografo e sceneggiatore statunitense, nato a Wharton (Texas) il 14 marzo 1916. Per quanto il suo mondo fantastico appaia ossessivamente ancorato all'ambiente texano dell'infanzia (l'immaginaria cittadina di Harrison), nel corso del tempo F. si è mostrato capace di esplorare con convincente intensità l'animo umano, creando una vasta galleria di personaggi che hanno offerto agli interpreti, in genere di solida esperienza teatrale, l'occasione per intense prove di attore. Autore di numerose commedie e sceneggiati televisivi (a partire dal periodo aureo della televisione sino all'era della televisione via cavo e dei video), F. si è dedicato con successo alla scrittura cinematografica, ottenendo due Oscar: nel 1963 per To kill a mockingbird (1962; Il buio oltre la siepe) di Robert Mulligan, e nel 1984 per Tender mercies (1983; Tender mercies ‒ Un tenero ringraziamento) di Bruce Beresford.
Aspirante attore, F. abbandonò il Texas da giovane, vagabondando tra Los Angeles, Washington e New York, per intraprendere infine la carriera di scrittore. Esordì con un testo teatrale, che andò in scena nel 1942, cui fecero seguito varie pièces caratterizzate da un'accurata analisi psicologica dei personaggi. Nel 1947 cominciò a scrivere per la televisione e molti dei suoi lavori, trasmessi live in prima serata, furono successivamente rielaborati per il teatro e per il cinema. Basti citare, per es., The trip to Bountiful, storia di un'anziana vedova che decide di far ritorno nella sua cittadina natale nel Texas: girato nel 1953 come originale televisivo, fu poi portato in teatro (con la stessa protagonista, Lillian Gish) e infine nel 1985 adattato per l'omonimo film (In viaggio verso Bountiful) diretto da Peter Masterson e interpretato da Geraldine Page, per il quale F. ha ottenuto una nomination all'Oscar.
Esordì nel cinema nel 1956 con Storm fear (La paura bussa alla porta) di Cornel Wilde, basato su un romanzo di C. Seeley. Continuò da allora a lavorare occasionalmente per Hollywood, firmando il felice adattamento di un romanzo di H. Lee per To kill a mockingbird, film ambientato in una provincia del Sud degli Stati Uniti che offre un'analisi approfondita del coraggio e della coerenza dimostrati da un avvocato (Gregory Peck) nella lotta contro il razzismo. Dopo aver rielaborato una sua pièce (The travelling lady) per Baby, the rain must fall (1965; L'ultimo tentativo), ancora di Mulligan, collaborò alla sceneggiatura del drammatico Hurry sundown (1967; E venne la notte) di Otto Preminger, tratto da un romanzo di K.B. Gilden. Con il lavoro originale Tender mercies, F. mostrò appieno le proprie capacità introspettive disegnando con crudezza e umanità il ritratto di un cantante country alcolizzato che cerca di salvare la propria esistenza; il ruolo fu affidato a Robert Duvall, già apprezzato da F. in un saggio di recitazione su una sua pièce e interprete di numerosi film da lui scritti: The chase (1966; La caccia) di Arthur Penn, tratto da un romanzo di F. adattato da Lillian Hellman; Tomorrow (1972) di Joseph Anthony, fusione di una sua pièce con un racconto di William Faulkner; e, a distanza di molti anni, Convicts (1991) di Masterson, ancora da una commedia scritta da Foote. Rielaborazioni di opere teatrali del commediografo sono anche 1918 (1985) e On Valentine's day (1986; Nel giorno di san Valentino) entrambi di Ken Harrison, e Courtship (1986; Desiderio e passione) di Howard Cummings. Negli anni Novanta, a parte il fedele adattamento del romanzo di J. Steinbeck per Of mice and men (1992; Uomini e topi) di Gary Sinise, F. ha lavorato soprattutto per la televisione, firmando pregevoli originali (The habitation of dragons, 1992; Lily Dale, 1996) e lo sceneggiato Old man (1997), tratto da The wild palms di Faulkner.
F. ha ricostruito le fasi più importanti del suo percorso nei volumi autobiografici Farewell: a memoir of a Texas childhood (1999) e Beginnings: a memoir (2001).
J.A. Cincotti, Horton Foote. The trip from Wharton, in Backstory 3. Interviews with screenwriters of the 60s, Berkeley 1997, pp. 114-34.