Koch, Howard
Commediografo, autore radiofonico e sceneggiatore statunitense, nato a New York il 12 dicembre 1902 e morto a Kingston (New York) il 17 agosto 1995. Nel corso della sua carriera, purtroppo compromessa dai sospetti che l'HUAC (House Un-American Activities Committee) nutrì nei suoi confronti, K. scrisse pregevoli sceneggiature, anche in collaborazione con altri, per film di grande successo prodotti dalla Warner Brothers. Dotato di fine sensibilità e di talento naturale, sia per gli adattamenti letterari e teatrali sia per i soggetti originali, nel suo lavoro affrontò con passione problematiche sociali che rivelano il suo impegno politico come liberale di sinistra e sostenitore finanziario di nobili cause. Il suo nome resta indissolubilmente legato al film Casablanca (1942) di Michael Curtiz per il quale, con i fratelli Julius J. e Philip J. Epstein , vinse nel 1943 l'Oscar per la migliore sceneggiatura.
Di origini franco-tedesche, K. trascorse l'infanzia nella valle dell'Hudson, e dopo aver frequentato il St. Stephen's College ad Avondale-on-the-Hudson, si laureò in giurisprudenza alla Columbia University (1925). Poco propenso a trascorrere un'esistenza da oscuro avvocato di provincia, cominciò a scrivere testi teatrali, prendendo a modello i successi di Broadway. Dopo una breve incursione nella satira sociale, K. trovò la strada giusta con The lonely man (1935), un dramma di denuncia sociale che immaginava il ritorno di Abraham Lincoln nell'America della Grande depressione, alle prese con nuove forme di razzismo. Il dramma, rappresentato a Chicago dal Federal Theatre Project, in cui recitava John Huston, rimase in cartellone per una stagione e attirò l'attenzione del produttore John Houseman e dell'impresario Orson Welles, che in quel periodo stava progettando il programma radiofonico The Mercury Theatre on the air. Per Houseman e Welles K. realizzò un libero adattamento radiofonico del romanzo di H.G. Wells The war of the worlds, simulando la cronaca in diretta di uno sbarco di marziani. Il programma, trasmesso la notte di Halloween del 1938, trasse in inganno milioni di statunitensi seminando il panico, ma questo incidente procurò a Welles gli sponsor per il suo innovativo programma radiofonico, e a K. un contratto a Hollywood. Il libro The panic broadcast, pubblicato da K. nel 1970, ricostruisce la storia di quella trasmissione.
Grazie all'intercessione di Huston, K. trovò lavoro alla Warner Brothers. Il suo primo incarico fu quello di risistemare la sceneggiatura di Virginia City (1940; Carovana d'eroi) di Curtiz. Ritenendo non determinante, il proprio contributo al film K. rifiutò di far comparire il suo nome nei titoli, suscitando grande stupore tra i colleghi. Di ben altra consistenza fu però il lavoro di adattamento del romanzo di R. Sabatini da cui K. trasse, in collaborazione con Seton I. Miller, la sceneggiatura di The sea hawk (1940; Lo sparviero del mare) sempre di Curtiz, un film spettacolare sui corsari dell'epoca elisabettiana ma carico di allusioni all'attualità. Mai pedissequo nei suoi adattamenti, K. scrisse successivamente The letter (1940; Ombre malesi, remake del film del 1929 di Jean de Limur) tratto dalla torbida pièce di W.S. Maugham, inventando un nuovo finale per la storia di repressione sessuale ambientata in Malesia. La nuova versione, prodotta dalla Warner Bros. e diretta da William Wyler, fu interpretata da una star d'eccezione come Bette Davis. Esiti più deludenti ebbe il melodramma Shining victory (1941) di Irving Rapper, tratto dall'opera teatrale di A.J. Cronin, per il quale K. collaborò con la sua ex segretaria Anne Froelick, cui diede la possibilità di comparire per la prima volta come co-sceneggiatrice. In J. Huston K. trovò un partner ideale per le sceneggiature di Sergeant York (1941; Il sergente York) di Howard Hawks, e di In this our life (1942; In questa nostra vita) diretto dallo stesso Huston. Scritto in collaborazione anche con Harry Chandlee e Abel Finkel, Sergeant York è la storia di Alvin York, un contadino degli Appalachi (interpretato da Gary Cooper) che si trova a tradire il proprio pacifismo diventando un eroe di guerra durante il primo conflitto mondiale. Negli Stati Uniti, alle soglie della Seconda guerra mondiale, questa parabola patriottica suscitò notevoli polemiche ma anche grandi entusiasmi ed ebbe tredici nominations, tra cui quella per la migliore sceneggiatura. In this our life, un noir basato su un romanzo di E. Glasgow e incentrato su una famiglia nevrotica con due sorelle dal temperamento opposto (Bette Davis e Olivia de Havilland), è uno dei migliori lavori per il cinema realizzato da Koch. Nel 1942 firmò con i fratelli Epstein la sceneggiatura del film Casablanca, basata sulla pièce di M. Burnett e J. Alison, Everybody goes to Rick's che divenne uno dei grandi successi del 1943 e in seguito un cult movie. Difficile stabilire chi abbia scritto le singole scene. Comunque, se probabilmente gli Epstein furono gli autori dei dialoghi più famosi, K. indubbiamente segnò il film con il suo buon gusto, il suo romanticismo e la sua passione politica. Sempre nel 1943 uscì un'opera di propaganda a favore dell'Unione Sovietica, Mission to Moscow (Missione a Mosca) ancora di Curtiz, che K. trasse da un libro dell'ambasciatore J.E. Davies e contro cui in seguito l'HUAC avrebbe dimostrato un particolare accanimento. A questo seguirono il film antinazista In our time (1944; Bombe su Varsavia) di Vincent Sherman, firmato da K. ed Ellis St. Joseph, Rhapsody in blue (1945; Rapsodia in blu) di Rapper, scritto con grande mestiere insieme a Eliot Paul e basato su un soggetto di Sonya Levien, Three strangers (1946; L'idolo cinese) di Jean Negulesco, firmato con Huston, storia bizzarra ed eccentrica di due uomini e una donna (interpretati da Sidney Greenstrett, Peter Lorre e Geraldine Fitzgerald), legati dalla perversa fortuna portata da un biglietto della lotteria. A coronamento di un decennio di successi K. scrisse (primo film non prodotto dalla Warner Bros.) quello che può essere considerato il suo capolavoro e il miglior film statunitense del regista Max Ophuls, Letter from a unknown woman (1948; Lettera da una sconosciuta), tratto da un romanzo di S. Zweig, tragica, misteriosa e sognante storia d'amore ambientata nella Vienna del 19° sec. e interpretata da Joan Fontaine e Louis Jourdan.
La carriera di K. avrebbe potuto continuare con esiti altrettanto brillanti se, nel 1947, non fosse stato considerato uno dei diciannove unfriendly witnesses chiamati a comparire a Washington per essere interrogati dall'HUAC. Consapevole che non avrebbe avuto scampo se fosse apparso sul banco dei testimoni, K. decise di fuggire dagli Stati Uniti. Prima di lasciare il Paese, riuscì ancora a collaborare all'ultimo film di Margaret Sullavan, No sad songs for me (1950; Non siate tristi per me) di Rudolph Maté e a scrivere per Otto Preminger The thirteenth letter (1951; La penna rossa). Rifugiatosi in Inghilterra firmò con lo pseudonimo di Peter Howard la sceneggiatura di The intimate stranger (1956; L'amante misteriosa) di Joseph Losey (anch'egli celato dietro lo pseudonimo di Joseph Walton). K. continuò a scrivere per il cinema e per la televisione, e solo negli anni Sessanta poté di nuovo riprendere il proprio nome firmando le sceneggiature di The greengage summer (1961; Quell'estate meravigliosa) di Lewis Gilbert, The war lover (1962; Amante di guerra) di Philip Leacock, tratto dal romanzo di J. Hersey, e 633 Squadron (1963; Squadriglia 633) di Walter E. Grauman. La carriera di K. si chiuse degnamente con The fox (1967; La volpe) di Mark Rydell, scritto in collaborazione con Lewis John Carlino, pregevole adattamento, realizzato in sintonia con il gusto e la sensibilità moderni, di un racconto di D.H. Lawrence.Nel 1979 K. pubblicò l'autobiografia dal titolo As time goes by: memoirs of a writer.
Michael Curtiz's Casablanca, ed. R.J. Anobile, New York 1974, passim; M. Rogers, Casablanca: script and legend, in "Library journal", november 1992; M. Gillman, Howard Koch: you must remember this, in "Library journal", september 1993.