BOTEV (o Botiov), Hristo
Poeta e patriota bulgaro. Nacque a Kalòfer nel 1848, morì sul Balcano di Vol nel 1876. Fin dall'infanzia nutrì odio contro i Turchi che tenevano schiava la sua patria, odio che col passare degli anni assurse a un generoso ideale di redenzione di tutti gli oppressi d'ogni paese e d'ogni classe sociale. Quando fu inviato a Odessa per compiervi gli studî, tutta la Russia sembrava percorsa da un alito di rinnovamento, in seguito alle riforme di Alessandro II che aveva abolito la servitù della gleba. B. si nutrì di questi entusiasmi appassionandosi per le nuove idee e, tornato in Bulgaria nel 1867 col proposito di dedicar tutto sé stesso al trionfo dei suoi ideali politici e nazionali, incominciò la sua attività di propagandista e di poeta. Costretto nuovamente a emigrare, trascorse parte della sua breve vita in Romania, cospirando con altri Bulgari e Russi esuli; redasse successivamente quattro giornali politici, ch'ebbero tutti, nelle particolarissime difficoltà delle circostanze, effimera vita. Fu arrestato per volere del governo russo, poi liberato. Infine, scoppiato nel 1876 un tentativo rivoluzionario nella Sredna Gora, partì temerariamente alla testa d'un manipolo di volontarî, votati alla morte, su un piroscafo austriaco catturato sul Danubio, verso il Balcano di Vraca (Vratza) per prender parte alla rivolta. Ma, circondato dalle truppe turche soverchianti, cadde alla testa dei suoi.
Fra le sue poesie d'intonazione patriottica e sociale, alcune si rivolgono direttamente contro gli oppressori (come: Patriota, Nella taverna), altre sferzano l'ignavia degli oppressi (Straniero, A mio fratello), altre esaltano l'ideale supremo del riscatto bulgaro e universale (Lotta, Congedo, La mia preghiera, Il giorno di San Giorgio, Elegia). La prima sua poesia è dedicata: A mia madre: e pieni di fascino sono i pochi suoi versi amorosi (Al mio primo amore). L'intera sua opera poetica consta di soli 22 canti: ma basta a dargli uno dei posti più alti della letteratura bulgara per la sua freschezza, schiettezza e profondità.
Il nome e l'opera di B. sono popolarissimi in Bulgaria: e delle sue poesie esistono numerose edizioni. La migliore è quella della Tipografia di stato di Sofia del 1907 (Hr. Botiov Săčinenia), curata da Ivanka Hr. Botiov-Hristov e Iv. G. Klincarov (contiene le poesie, gli articoli critici e satirici, gli scritti politici, l'epistolario e copiose appendici e note illustrative).
Bibl.: Hr. Cankov, Hr. B., Sofia 1920; M. Dimitrov, Hr. B. Idei, ličnost, tvorčestvo (Idee, personalità, opera), Sofia 1919; H. Krăstev, Hr. Botiov. P. P. Slavejkov, P. Todorov, P. Ja. Javorov. Sofia 1915; N. Načov, Hr. Botev. Po slučaj petdesetgodišnata ot smărtta mu (H. B. Per il cinquantenario della sua morte), Sofia 1926; D.T. Strašimirov, Hr. B. kato poet i žurnalist (H. B., come poeta e giornalista), Filippopoli 1897; Iv. D. Šišmanov, B.za otečestvoto (B. per la patria), in Studentski Pregled, Sofia 1915; B. Penev, Hristo Botev; L. Stojanov, H. B., in Bǎlgarski Pisateli. Život. Tvorčestvo. Idei (Scrittori. Vita. Opere. Idee), III (1929). Fuori della Bulgaria B. è ancora assai poco noto. Per l'Italia v.: E. Damiani, Un grande anniversario bulgaro. La morte di Cristo Bòtev, in La Cultura, 1926; e M. Ralčev, Cr. Botev, in Rivista di letterature slave, 1926. G. Donnini e M. Ralčev, hanno pubblicato una traduzione in prosa delle sue poesie, in Rivista di letterature slave, 1926, una in versi ha curato E. Damiani, Chr. B. Canti, Lanciano 1930. Esiste anche una traduzione latina di alcuni suoi canti, dovuta a C. Dimitrov (Chr. Botevi Carmina selecta, Sofia 1923).