Huang Zongxi (noto anche come Huang Lizhou)
(noto anche come Huang Lizhou) Filosofo cinese (n. Yuyao 1610 - m. 1695). Visse durante gli anni più drammatici della dinastia Ming (1368-1644) e l’ascesa inarrestabile della dinastia Qing (1644-1911). Fu discepolo di Liu Zongzhou (1578-1645), uno dei più raffinati eruditi della scuola confuciana dell’epoca, nonché membro eminente dell’Accademia Donglin. Alla casata imperiale dei Ming rimase fedele sino alla fine, avversando anche militarmente l’avanzata mancese, per poi ritirarsi dalla vita politica e dedicarsi solo agli studi. I suoi interessi culturali furono vasti; H.Z. scrisse, infatti, su quasi tutti gli argomenti: storia della tradizione confuciana, arte del buon governo, letteratura, geografia, calendaristica e astronomia. Nell’approfondire la filosofia del maestro Liu Zongzhou ebbe occasione di dare informazioni sulla sua vita e su aspetti particolari della dottrina, spesso elevandosi a unico interprete e distinguendosi sensibilmente da altri discepoli. Mise in luce le differenze del maestro da Zhu Xi (➔) e non si astenne dal criticare Wang Yangming (➔). H. Z. dichiarò il primato di qi, inteso come materia o sostanza di tutta la realtà fenomenica, ossia ciò che riempie cielo e Terra; ciò che si trasforma incessantemente, assumendo un’infinità di forme. L’azione più elevata del qi è nell’attività propria della mente o in senso più generale del cuore (xin) della natura umana (xing), nella quale si manifesta con estrema regolarità il li («principio»).