Butler, Hugo
Sceneggiatore canadese, naturalizzato statunitense, nato a Calgary (Alberta) il 4 maggio 1914 e morto a Hollywood il 7 gennaio 1968. Iniziata la carriera di sceneggiatore come raffinato adattatore di testi classici, soprattutto per ragazzi, ebbe modo di lavorare con grandi registi quali Luis Buñuel, Robert Aldrich e Joseph Losey, cimentandosi in quasi tutti i generi cinematografici, ma mostrando una particolare predilezione per i drammi psicologici. Insieme alla moglie, Jean Douverol, attrice e sceneggiatrice, negli anni Quaranta partecipò alle riunioni del partito comunista e delle associazioni fiancheggiatrici e si schierò per la difesa dei Dieci di Hollywood; questo impegno causò la presenza di B. nella blacklist, nonché alcuni anni di esilio della coppia dagli Stati Uniti (1951-1964).
Nato da genitori inglesi (il padre Frank era sceneggiatore), studiò in Canada e, dopo essersi dedicato al giornalismo e alla narrativa, giunse a Hollywood nel 1937. Scritturato dalla Metro Goldwyn Mayer, esordì come sceneggiatore scrivendo, in collaborazione con Dore Schary, il dramma sociale Big city (1937; La grande città) di Frank Borzage, basato su una soggetto di N. Krasna e interpretato da Spencer Tracy. Poiché era il più giovane autore della MGM, gli vennero affidati gli adattamenti di importanti classici per ragazzi, nei quali mostrò, grazie anche a una scrittura agile e leggera, una particolare sensibilità nel rendere cinematograficamente il testo letterario: A Christmas carol (1938) di Edwin L. Marin, basato sull'omonimo racconto di Ch. Dickens; Huckleberry Finn (1939) di Richard Thorpe, basato sul romanzo di M. Twain, alla cui sceneggiatura partecipò non accreditato Waldo Salt; e, alcuni anni dopo, Lassie, come home (1943; Torna a casa, Lassie!) di Fred M. Wilcox, basato sul romanzo di E. Knight. Nel 1941 B. aveva ottenuto una nomination all'Oscar per Edison, the man (1940; Il romanzo di una vita) diretto da Clarence Brown, biografia romanzata di Th. Edison scritta con Schary, in cui nel finale venivano assunte posizioni antimilitariste. Nel 1945, affascinato dall'universo artistico di Jean Renoir, collaborò con lui alla sceneggiatura di The southerner (1945; L'uomo del Sud), basato su un romanzo di G.S. Perry, a cui parteciparono anche, pur non accreditati, William Faulkner e Nunnally Johnson. Sempre nel 1945 adattò un romanzo di A. Tucker per Miss Susie Slagle's di John Berry, e l'anno successivo, per From this day forward diretto dallo stesso regista, adattò il romanzo All brides are beautiful di T. Bell, firmando una sceneggiatura in cui emerge, nell'attenzione rivolta al mondo dei lavoratori, il suo impegno politico. Nel 1950 realizzò con Ian McLellan Hunter (altro nome blacklisted) soggetto e sceneggiatura di A woman of distinction (1950; Lo scandalo della sua vita) di Edward Buzzell, storia di una donna coraggiosa interpretata da Rosalind Russell. Intanto B. aveva conosciuto Joseph Losey che lo coinvolse nel progetto, come prestanome per lo sceneggiatore Dalton Trumbo, di The prowler (1951; Sciacalli nell'ombra), insolito thriller basato sulla complessità dei personaggi. Per il regista scrisse ancora The big night (1951), insieme all'autore del romanzo su cui si basa il film, Stanley Ellen, e a Ring Lardner Jr (che con B. originariamente non fu accreditato). Il desiderio di uscire dagli schemi produttivi degli studios, di emanciparsi dalle regole rigide della Screen Writer Guild, unitamente all'esigenza di esplorare nuove strutture narrative, maturarono durante la permanenza di B. e sua moglie in Messico, dove si erano trasferiti non appena usciti dalla prigione gli amici sceneggiatori (Trumbo e Lardner Jr) che facevano parte del gruppo dei Dieci di Hollywood, e dopo che B. aveva ricevuto il mandato di comparizione dell'HUAC (House Un-American Activities Committee). In Messico, dove si creò una comunità di intellettuali blacklisted, oltre a scrivere con la moglie il film di pura evasione, The first time (1952) diretto da Frank Tashlin, B. conobbe Buñuel con il quale riscrisse una sua precedente sceneggiatura, The adventures of Robinson Crusoe (1954; Le avventure di Robinson Crusoe), che firmò comunque con uno pseudonimo (Philip Ansell Roll), sostituito poi nei credits dal suo nome solo nel 1997. L'incontro con il regista spagnolo permise a B. di interessarsi al linguaggio cinematografico dell'avanguardia. Per Robert Aldrich, presente in Messico per girare Vera Cruz, B. scrisse invece il noir World for ransom (1954; Singapore: Intrigo internazionale), basato su un soggetto scritto dalla moglie (entrambi però non compaiono nei credits), cui seguì per lo stesso regista il thriller psicologico Autumn leaves (1956; Foglie d'autun-no): tra i nomi degli autori, oltre a Lewis Meltzer e Robert Blees, compare quello di Jack Jevne, sotto cui si celarono B. e la moglie (solo nel 1997 furono riconosciuti come i veri autori). Nel frattempo B. si dedicò al genere documentario, dirigendo in Messico, con Carlos Velo, Torero! (e firmandosi Hugo Mozo). In attesa di poter ritornare a Hollywood, si trasferì quindi con la famiglia in Italia dove cominciò a lavorare su un progetto di Aldrich, Sodom and Gomorrah (1962; Sodoma e Gomorra, cui partecipò anche, come regista della seconda unità, Sergio Leone), tornando poi a scrivere per Losey Eva (1962), un thriller con sfumature psicologiche basato sul romanzo omonimo di J.H. Chase. Alla fine del 1964, di nuovo a Los Angeles, B. poté lavorare apertamente per Aldrich realizzando The legend of Lylah Clare (1968; Quando muore una stella), suo ultimo film, firmato con la moglie e basato su un originale televisivo, amaro e forte atto d'accusa contro la società dello spettacolo.
Jean Douverol ha proseguito l'attività di sceneggiatrice, soprattutto televisiva, anche dopo la morte del marito, e nel 2000 ha pubblicato il resoconto dei difficili, ma importanti, anni di 'esilio' in Messico: Refugees from Hollywood: a journal of the blacklist years.
P. McGilligan, P. Buhle, Tender comrades, New York 1999, pp. 155-76.