HÄRING, Hugo
Architetto tedesco, nato a Biberach il 17 maggio 1882, morto a Göppingen il 1° maggio 1958. Compie gli studi presso il Politecnico di Stoccarda e poi di Dresda (1899-1902) dove ha modo di seguire T. Fischer e F. Schumacher. Stabilitosi a Ulma nel 1904, inizia la professione di architetto, prima in quella città e poi ad Amburgo e Berlino (1918). Negli anni precedenti il 1933 la sua partecipazione al vivace clima culturale tedesco è assai intensa: fa parte del movimento artistico Novembergruppe nel 1918; partecipa nel 1924 all'esposizione di Berlino dedicata alla nuova architettura; è membro fondatore del Zehner-Ring (poi Ring), gruppo costituito con L. Hilberseimer, E. Mendelsohn, L. Mies van der Rohe, B. Taut e altri, allo scopo di propagare l'architettura moderna; nel 1929 è tra i membri fondatori del CIAM (Congrès International de Architecture Moderne), di cui è a lungo vice-rappresentante della sezione tedesca. Dopo l'avvento del nazismo rimane in Germania ma, quale esponente di un'''arte degenerata'', ha pochissime occasioni di costruire. Nel 1935 diventa direttore di una scuola privata di progettazione a Berlino; nel 1943 si trasferisce definitivamente nella natia Biberach.
È tra i più importanti esponenti dell'architettura moderna in Germania. La sua prima opera di rilievo − il progetto presentato al concorso per la Stazione Centrale di Lipsia (1907) − si distanzia dall'opera dei suoi maestri, caratterizzandosi per l'attenzione data alle funzioni dell'edificio. Negli anni trascorsi a Berlino, ha modo di sviluppare il suo lavoro in piena consonanza con il clima culturale della città: sono di quegli anni i suoi più noti progetti, quali la fattoria modello a Garkau, nei pressi di Lubecca (1923-25), la nuova sistemazione del Parco del Principe Alberto, Berlino (1924), la Manifattura Tabacchi a Neustadt, Holstein (1925). Dalla metà degli anni Venti, pur connotandosi come moderna, l'architettura di H. si fa meno dogmatica, caratterizzandosi per l'abbandono della geometria dei volumi puri e l'uso di materiali edilizi tradizionali, quali il mattone o l'ardesia. Sono di questo periodo tre opere realizzate nel circondario di Berlino: le case a schiera del quartiere Zehlendorf (1926), le case d'appartamento a Wedding (1928) e le case in linea realizzate nel quartiere Siemensstadt a Charlottenburg (1929). Partecipe dell'elaborazione di nuovi modelli d'abitazione, H. è chiamato a Vienna per il progetto di case di cooperative sindacali (1933) e a Stoccarda per il nuovo quartiere di Kochenhof (1933). Durante il nazismo, proseguendo un'attività minore e mai abbandonata, realizza piccole costruzioni di grande qualità: la casa Ziegler a Steglitz, Berlino (1936), e la casa von Prittwiz sulle rive del lago di Starnberg, Tutzing (1937). In Italia ha realizzato un edificio scolastico a Torbole sul Garda (1938). I suoi scritti sono raccolti in: H. Lauterbach, J. Joedicke, Hugo Häring. Schriften, Entwurfen, Bauten, Stoccarda 1965 (con bibliografia).
Bibl.: J. Joedicke, Häring at Garkau, in The Architectural Review, maggio 1960, pp. 313-18; Id., Hugo Häring, Zur Theorie des Organheften Bauen, in Bauen und Wohnen, novembre 1960; G.K. Koenig, Architettura tedesca del secondo dopoguerra, Bologna 1965; F. Werner, Häring Hugo, in Contemporary Architects, Chicago-Londra 1987, pp. 385-86.