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CLAUS, Hugo Maurice Julien

di Jeannette E. Koch Piccio - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
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CLAUS, Hugo Maurice Julien

Jeannette E. Koch Piccio

(App. IV, I, p. 470)

Poeta, romanziere e drammaturgo belga. Negli anni Settanta la sua produzione letteraria rimane caratterizzata da una notevole virtuosità linguistica, di tematica e di tecnica eterogenee, particolarmente operante nelle liriche: accanto al dotto Heer Everzwijn(1970, "Signor Cinghiale"), la poesia retorica Van horen zeggen (1970, "Da sentir dire") e, accanto ai versi antireligiosi De wangebeden (1974, "Le malpreghiere"), quelli manieristici Het Jansensisme (1976, "Il Giansenismo"), quelli grotteschi Emblemata (1977), i versi sepolcrali Het graf van Pernath (1978, "La tomba di Pernath") e gli irti Claustrum (1979) e Almanak (1982, "Almanacco").

La sua produzione, vitalistica e ribelle, tradisce una vasta cultura letteraria; l'intertestualità nelle sue opere − applica volentieri la tecnica del montaggio − è molto apprezzata dalla critica accademica.

Tra i romanzi più interessanti Schaamte (1972, "Vergogna"), parodia di un giallo elaborata con effetti alienatori; Het jaar van de kreeft (1972, "L'anno del cancro"), romanzo autobiografico destinato al grande pubblico; Het verlangen (1978, "Il desiderio"), in cui il realismo popolare copre strati narrativi profondi. Punto culminante della sua narrativa è Het verdriet van België (1983, "L'afflizione del Belgio"): in questa cronaca di una famiglia fiamminga C. cerca le radici del fascismo e della collaborazione con i tedeschi nella seconda guerra mondiale, dando nel contempo un quadro vivace della media borghesia fiamminga in questo periodo e descrivendo la maturazione di un ragazzo, spettatore e attore allo stesso tempo. Rievocazione autobiografica del soggiorno parigino negli anni Cinquanta è Een zachte vernieling (1988, "Una dolce distruzione").

Nel 1979 ha ricevuto il premio Constantijn Huygens per la sua produzione letteraria.

Bibl.: P. Van Aken, Omtrent 'Suiker' van H. Claus, Amsterdam 1975; M. Dupuis, H. Claus, ivi 1976; J. Duytschaever, Over 'De verwondering' van H. Claus, ivi 1979; G. F. H. Raat, Over 'De hondsdagen' van H. Claus, ivi 1980; B. Kooijman, H. Claus, Anversa 19843; P. Claes, Claus-reading, ivi 1984.

Vedi anche
Constantijn Huygens Poeta olandese (L'Aia 1596 - ivi 1687), padre di Christiaan. Segretario dello statolder Federico Enrico, viaggiò a lungo compiendo anche missioni diplomatiche. Korembloemen ("Fiordalisi") intitolò un fascicolo di poesie che apparve nel 1658. Scrisse anche un'autobiografia, Cluys-werck, e una quantità ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. romanzo giallo Romanzo poliziesco molto diffuso (così chiamato in Italia a partire dagli anni Trenta perché di solito il libro aveva una copertina gialla), che tiene desto l'interesse del lettore con la narrazione di misteriosi delitti o vicende impreviste e di un'inchiesta (→ poliziesco). poesia Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, nell’uso corrente e tradizionale, nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini ...
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