Uomo politico cambogiano (n. Peam Koh Sna 1951 o 1952). Militante dei Khmer rossi, poi oppositore di Pol Pot, dopo l’intervento vietnamita (1979) divenne primo ministro degli Esteri, e poi, dal 1985, capo del governo. Dopo le elezioni del 1993 divise il potere esecutivo con il principe Sihanouk. Nel 1997 assunse con la forza il controllo del paese, vincendo le successive elezioni del 1998. In seguito alle elezioni del 2003, divenne primo ministro a capo di un governo di coalizione, incarico confermatogli dopo il successo del suo partito, il PPC, alle elezioni tenutesi nel 2008. Alle elezioni legislative svoltesi nel luglio 2013 il PPC si è autoproclamato vincitore, sostenendo di aver raggiunto la maggioranza assoluta ottenendo 68 seggi contro i 55 aggiudicatasi dalla principale forza politica di opposizione, il Partito di soccorso nazionale (PRNC), il quale ha respinto tali risultati e chiesto indagini per accertare eventuali irregolarità. Nel luglio 2014 i due partiti hanno trovato un accordo basato su un processo di riforme. Dopo lo scioglimento nel novembre 207 del PRNC, alle elezioni per il rinnovo del Senato tenutesi nel febbraio 2018 il partito dell'uomo politico ha prevedibilmente riportato una netta vittoria, aggiudicandosi 58 seggi su 62 della Camera alta del Paese, stesso risultato ottenuto alle consultazioni svoltesi nel luglio 2018, alle quali il PPC ha vinto tutti i 125 seggi del Parlamento e l'uomo politico è stato riconfermato per il sesto mandato da premier. Dopo le elezioni politiche del luglio 2023, alle quali ha ottenuto un'altra prevedibile vittoria, l'uomo politico - al potere dal 1985 - ha rassegnato le dimissioni in favore del figlio Hun Manet.