HYDRIA DI BERLINO, Pittore della
Ceramografo attico, della tecnica a figure rosse, operante intorno al 450 a. C. Si tratta di una personalità assai vicina al Pittore dei Niobidi che si muove nello stesso mondo eroico e religioso del maestro, riprendendone fedelmente forme e figure. Quel che manca naturalmente è l'intima coerenza, la tensione morale elevatissima che accompagna fino all'estremo tratto le opere del Pittore dei Niobidi. Nel Pittore della h. di Berlino, le figure, anche se modellate su schemi del maestro, anche se superbamente costruite e piene di dignità, risultano sempre ammorbidite e come svuotate. Manca in esse il fuoco represso, l'incisività folgorante del maestro: e ci si sente come traditi a notare l'inerzia, l'indifferenza della traduzione quasi meccanica, esteriore. Al pittore vengono asseguate una dozzina di opere, grandi vasi per lo più con figurazioni statiche e solenni. J. D. Beazley ha ora ancorato a questo artista il famosissimo cratere a calice con amazzonomachia di New York, opera grandiosa e ineguale che era stata per molto tempo senza paternità riconosciuta ai margini della cerchia del Pittore dei Niobidi.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. Am. Mus., p. 150; id., Vasenm. rotfig., p. 344; id., Red-fig., p. 428.