HYLLOS (ΥΛΛΟΥ)
Incisore di gemme, di epoca giulio-claudia, come Eutyches (v.) ed Herophilos (v.), figlio di Dioskourides (v.).
Sono note alcune gemme con la sua firma sicura, altre gli sono state erroneamente attribuite. Tra le gemme sicuramente sue sono le tre seguenti, intagliate molto profondamente, ed eseguite dall'artista probabilmente secondo un modello più antico, in conformità con lo stile classicista: una corniola già posseduta da Lorenzo dei Medici, ora a Leningrado, con una testa ornata di diadema, probabilmente Apollo rappresentato nel tipo caratteristico del V sec.; una corniola a Firenze, con una testa barbata: un barbaro, o un filosofo, probabilmente imitazione di un tipo della grande statuaria; una sardonica dell'Antiquarium di Berlino, con la figura di un giovane nudo, che ha una mazza nella mano destra, e la sinistra posata sul dorso, stile policleteo. Il Furtwängler ritiene che questa sardonica rappresenti Teseo, e considera il lavoro grazioso, ma non straordinario.
Un cammeo-sardonice con la firma di H., che porta anche il patronimico (ΔΙΟCΚΟΥΡΙΔΟΥ), si trova all'Antiquarium di Berlino, e rappresenta di profilo il busto di un giovane satiro che ride: il Furtwängler lo dice lavoro buono, di grande grazia e perfezione. In base allo stile di quest'ultima gemma, il Furtwàngler ne ha attribuito a H. altre due, una testa di Augusto, già nella raccolta Marlborough (Furtwängler, Gemmen, iii, p. 307, fig. 160) e il cammeo di Vienna con quattro teste della famiglia claudia, comunemente note come Claudio e Agrippina iunior, Germanico e Agrippina senior (Gemmen, iii, p. 321, fig. 164). Molto probabilmente è errata invece l'attribuzione a H. di una gemma con maschera comica, di soggetto e misura insolite per H.: le lettere della firma sono antiche, ma la scrittura è diversa da quella comune alle gemme sicuramente sue (Furtwängler, Gemmen, iii, p. 357,1; Jahrbuch, iv, 1889, tav. 2, 5, p. 86). La firma di H. è falsificata, anche perchè incisa sulla figura stessa, su di una antica calcedone di Parigi, con un toro in corsa (Furtwängler, Jahrbuch, iii, 1888, p. 307; Gemmen, tav. 45, 11).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. gr. Künstl., II, Stoccarda 1889, 450, 452, 460, 462, 507-513; A. Furtwängler, Gemmen, tav. 45, 11; tav. 49, 29; p. 351-1; tav. 49, 21; tav. 52, 2; III, p. 357; Jahrbuch, III, 1888, tav. 10-2, p. 307 ss.; Sieveking, in Pauly-Wissowa, IX, 1916, c. 125, s. v., n. 9; Thieme-Becker, XVIII, 1925, p. 212, s. v.