Romanzo storico, di A. Manzoni, o, come dice il sottotitolo, "storia milanese del sec. 17°", che l'autore finge di avere "scoperta e rifatta" sul manoscritto di un anonimo contemporaneo. La prima stesura del romanzo, risalente agli anni 1821-23, recava il titolo Fermo e Lucia, dal nome che vi avevano i protagonisti; la seconda redazione, profondamente modificata (fra l'altro il nome di Fermo è mutato in quello di Renzo), fu pubblicata in tre volumi dal 1825 al 1827 (ed. detta ventisettana), col titolo, che doveva restare, I promessi sposi; la seconda edizione definitiva, ampiamente riveduta e corretta specie in fatto di lingua, apparve dal 1840 al 1842 (ed è perciò detta la quarantana).
Gli avvenimenti si svolgono tra il 1628 e il 1630 nella campagna lombarda, devastata dalla guerra dei Trent’anni e stremata dalla carestia e dalla pestilenza. L’amore di due popolani, filatori di seta, Renzo e Lucia, in procinto di sposarsi, è contrastato daI capriccio di un signorotto, don Rodrigo, che, invaghitosi della giovane, cerca di impedire il matrimonio, facendo leva sulla viltà del curato, don Abbondio, a fianco del quale è la figura della serva padrona, Perpetua. Renzo si reca a chiedere consiglio al dottor Azzecca-garbugli, ma questi si rifiuta di prendere qualsiasi posizione quando sente il nome di don Rodrigo. Il frate confessore di Lucia, Cristoforo, si reca a sua volta, ma altrettanto inutilmente, dallo stesso don Rodrigo, nel tentativo di dissuaderlo dallo sciagurato proposito. Visti i tentativi falliti, suggerisce ai due giovani di fuggire dal paese e di trovare rifugio Lucia, con la madre Agnese, in un convento di Monza e Renzo presso i cappuccini a Milano. Qui il giovane viene accusato di essere coinvolto nelle rivolte scatenate dalla carestia ed è quindi costretto a fuggire. Lucia viene rapita dall'Innominato, al quale don Rodrigo aveva chiesto aiuto. Terrorizzata, la giovane prega con fervore e fa voto di rinuncia al matrimonio. Dopo averlo supplicato, viene liberata dall'Innominato, ma cade vittima del contagio della peste che ha invaso Milano. Supererà la malattia nel Lazzaretto dove si trovano anche fra Cristoforo e don Rodrigo, che è in punto di morte quando arriva Renzo, rientrato a Milano in cerca di Lucia. Il frate convince Renzo a perdonare l'uomo che gli aveva provocato tante disavventure. Con la morte di don Rodrigo cessa ogni pericolo. Renzo e Lucia possono finalmente unirsi in matrimonio.
Manzoni sceglie di usare uno schema romanzesco tradizionale - quello di due giovani innamorati che solo dopo varie peripezie riescono a sposarsi - depurandolo da elementi fantastici o avventurosi e finalizzandolo alla descrizione dei più saldi valori morali. Quella di Renzo e Lucia non è un’avventurosa esperienza d’amore, ma una difficile conquista di pace e di felicità, perseguite con impegno e senso del dovere in una realtà dominata dall’ipocrisia e dal conformismo.