ALBERTI, Iacopo
Figlio di Caroccio di Lapo, continuò e perfezionò l'opera paterna, accrescendo grandemente le fortune familiari. Nel 1350 fu oratore a Cintoia e a S. Miniato; nel 1352 fece parte dell'ambasceria che la Repubblica inviò a Napoli per l'incoronazione di Luigi di Taranto, al quale doveva anche comunicare l'accordo stipulato con l'imperatore Carlo IV contro Giovanni Visconti, nonché raccomandare certi interessi di mercanti fiorentini. In quell'occasione Luigi di Taranto lo armò cavaliere. Nel 1354 fu inviato a San Miniato al Tedesco per stipulare con i sindaci di Siena e Perugia l'alleanza contro la Gran Compagnia di Fra Moriale. Fu podestà di Viterbo nel 1356 per conto di Giordano Orsini, rettore del Patrimonio di S. Pietro, e nel 1357 commissario del vicariato di Vai di Sieve. Resse la podesteria di S. Gimignano nel 1361, e due anni dopo fu posto a custodia del cassero di Lanciolina durante la guerra contro Pisa. Nel 1364, dopo la pace con Pisa, fu commissario in Val di Nievole per prendere possesso dei castelli restituiti appunto da Pisa. Alla fine dello stesso anno fu capitano del popolo di Pistoia, nel quale ufficio tornò poi nel 1373. Nel 1365 si recò come ambasciatore presso il cardinale Albornoz per avere aiuti contro Bernabò Visconti, poi presso Cansignorio della Scala, nuovo signore di Verona, e, quindi, dal Io novembre alla fine di dicembre, ricoprì la carica di priore. Nel 1367 rappresentò con altri la Signoria di Firenze alle nozze di Marco di Bernabò Visconti con Elisabetta di Baviera, e, subito dopo, fu mandato con 300 cavalli a Urbano V per aiutarlo contro Viterbo che gli si era ribellata. Nel 1369 fu podestà di Prato, donde accompagnò con una scorta armata l'impeperatore Carlo IV diretto a Bologna. Nel 1371 fu ambasciatore ad Arezzo e nel 1372 vicario a Pescia. Morì nel giugno 1374 mentre era rettore di S. Miniato, e fu sepolto in S. M. della Grazie presso il ponte Rubaconte, di cui egli stesso aveva iniziato la costruzione. Aveva sposato il 24 sett. 1345 Mattea di Messer Francesco Strozzi (morta poi il 17 giugno 1391).
Fonti e Bibl.: L. B. Alberti, I primi tre libri della famiglia, a cura di F. C. Pellegrini e R. Spongano, Firenze 1946, p. XLVII; I Libri degli Alberti del Giudice, a cura di A. Sapori, Milano 1952, p. XCI; L. Passerini, Gli Alberti di Firenze, I, Firenze 1869, pp. 180-182.