BAISINI (originariamente Bais), Iacopo
Nato a Brentonico nel Trentino il 12 sett. 1828, compì gli studi medi a Rovereto e a Trento e quelli universitari a Graz, Padova, Innsbruck e Pavia, dove si laureò in legge il 2 maggio 1851. Dopo un breve periodo di pratica a Milano passò a Trento e venne assunto come direttore dello studio dall'avvocato Angelo Ducati, valoroso penalista del foro trentino. Negatogli dal governo austriaco per motivi politici (il B. era stato volontario nei Corpi franchi nel 1848) il riconoscimento della firma di avvocato, nel 1859 si trasferì definitivamente a Milano, pur tenendosi sempre in relazione con gli amici di Trento, come Tomaso Gar, l'avv. P. Bernardelli, il consigliere Giovanni Depretis e l'abate Giovanni a Prato. A Milano il B. fu ammesso nell'ottobre come avvocato alla Corte di appello e patrocinò con successo cause civili e penali.
Si applicò anche, e con intensa attività, all'attuazione di una sua geniale e utilissima idea, la creazione, nel 1867, di un "Ufficio giuridico internazionale", un centro di informazione in materie giuridiche, che tendeva a "facilitare a chiunque il mezzo di esercitare e difendere i propri diritti ovunque sono leggi e costituzioni civili". A questo scopo pratico affiancava anche uno scopo scientifico, promuovere lo studio del diritto internazionale. Il B. vi dedicò tutte le migliori energie, dimostrando un grande talento organizzativo nel fondare ovunque "Uffici sussidiari" per coordinare a un unico intento un gran numero di relazioni di avvocati, giureconsulti e magistrati di nazionalità, di lingua e di studi diversi. Era il primo istituto del genere in Europa ed ebbe subito lodi e incoraggiamenti da giuristi come B. Ricasoli, P. S. Mancini, E. Visconti Venosta. Nel 1879 il B. rafforzò l'istituto con la pubblicazione di una Rivista speciale in italiano e in francese, per la quale scrisse un gran numero di note, memorie e dissertazioni di carattere giuridico (vedi elenco in Ambrosi, pp. 392-393). Degno di ricordo il volume Studi di diritto civile internazionale (Milano 1892), dove condensava le materie trattate secondo le leggì e la giurisprudenza dei vari stati d'Europa e dei popoli dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania. Per queste pubblicazioni fu chiamato a far parte di parecchie accademie scientifiche ed ebbe la libera docenza in diritto internazionale nell'università dì Pavia.
Il 22 ag. 1866 Ricasoli, per suggerimento di A. Gazzoletti, lo aveva chiamato a far parte della commissione incaricata di applicare in via transitoria nel territorio trentino le leggi del Regno. In quella occasione, incitato dal Ricasoli stesso, terminò con lavoro febbrile la sua opera poi più conosciuta, Il Trentino davanti all'Europa (Milano 1866), che aveva intrapresa col proposito di dimostrare la italianità della sua regione, e che è ancora buono strumento, ricco di documenti, per lo studio del movimento nazionale locale dal 1848 al 1866.
Il B. morì a Milano il 20 febbr. 1909.
Bibl.: F. Ambrosi, Scrittori e artisti trentini, Trento 1894, pp. 391-393; O. Brentari, Ricordando I. B., in Alto Adige, XXIV, n. 43, 22-23 febbr. 1909; V. Inama, I.B., in Atti d. Accad. degli Agiati di Rovereto,s. 3, XV (1909), fasc. 1, pp. XXVIII-XXXVI; G. Stefani, I.B. e il Trentino davanti all'Europa, in Vita Trentina,VII, fasc. 36, 11 sett. 1909; Diz.del Risorgimento Naz.,II, pp. 147 s.