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BAROZZI, Iacopo

di Silvano Borsari - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BAROZZI, Iacopo

Silvano Borsari

Primogenito di Andrea I, ereditò i diritti del padre sulle isole di Santorino e Terasia, occupate dall'impero bizantino. Negli ultimi anni del sec. XIII e nei primi del XIV ricoprì importanti cariche nel governo delle colonie veneziane dell'egeo: fu rettore della Canea, nell'isola di Creta, prima del gennaio 1296, bailo di Negroponte dall'agosto 1295 al 1297 e duca di Candia nel 1301-1303. Profittando della sua posizione, cercò di riconquistare le isole perdute dal padre. Sembra che nell'agosto dell'anno 1301 una spedizione per la riconquista di Santorino fosse stata organizzata dal duca di Nasso, Guglielmo Sanuto, che se ne considerava alto signore feudale; ad ogni modo è certo che nel trattato stipulato tra Venezia ed Andronico II di Costantinopoli nell'ottobre 1302, e ratificato nel marzo 1303, il Possesso di Santorino fu riconosciuto ai Veneziani, e che da allora il B. si intitolò "dominator insularum Sancte Erini et Thyrasie", riconoscendo esclusivamente la sovranità veneziana. Ciò naturalmente provocò la reazione del duca di Nasso, che fece catturare il B. quando questi partì da Candia al termine del suo ducato. L'intervento del Maggior Consiglio veneziano fu energico: il 16 nov. 1303 fu dato ordine a Guglielmo Sanuto di liberare, entro otto giorni, il B. e di condurlo in salvo a Negroponte, minacciando di bandirlo in caso di inadempienza. Il B. fu quindi liberato e si ritirò a Candia, ove morì nel 1308.

Fonti e Bibl.: Venezia, Bibl. Marciana, Antonio Calergi, Commentarii delle cose fatte dentro e fuori il Regno e Isola di Candia, ms. Marc. Ital., cl. VI, n. 155, pp. 863-870; Arch. di Stato di Venezia, Magg. Cons., Magnus et Capricornus, ff. 0 v, 0 v; G. M. Thomas, Diplomatarium Veneto-levantinum, I, Venetiis 1880, nn. 71 81 pp.is, 18; F. Miklosich - J. Múller, Acta et diplomata Graeca, VI, Vindobonae 1890, n. 102, e App. I, I, pp. 238, 387 (con la data erronea 1295); Benvenuto de Brixano notaio in Candia.130I-1302, a cura di R. Morozzo della Rocca, Venezia 1950, n. 297 P. 109; K. Hopf, Veneto Byzantinische Analekten, in Sitzungsberichte der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften zu Wien, Phil-hist. YIasse, XXXII (1859), pp. 386-89.

Vedi anche
Canea (gr. Χανιά) Città della Grecia (53.373 ab. circa), nella parte NO dell’isola di Creta, nella baia che da essa prende nome a O della Penisola di Akrotíri; capoluogo del nomo omonimo (2376 km2 con 149.906 ab. nel 2005). ● Sorta nel 1252, crebbe in concorrenza con Candia quale porto commerciale e militare ... ducato Nome di due monete veneziane: una, d’argento, in seguito detta grosso o matapane, fu coniata intorno al 1202; l’altra, d’oro, in seguito detta zecchino, fu coniata per la prima volta dal doge Giovanni Dandolo nel 1284.  ● Il nome passò quindi alle monete d’oro coniate in vari paesi che, per la massa ... Eubea (gr. Εὔβοια) Isola della Grecia (3788 km2 con 160.000 ab. circa), seconda per dimensione dopo Creta; nota in passato anche sotto il nome di Negroponte, Egripo, Euripo. ● Fronteggia le coste sud-orientali della penisola, da cui è separata dal golfo omonimo, allungato in direzione NO-SE e comprendente ... balì balì (ant. baglì) Grado altissimo di taluni ordini cavallereschi e religiosi, come per es. l’Ordine di Malta: finché ebbe il possesso dell’isola, i bali conventuali assistevano il gran maestro nel governo, quelli capitolari erano a capo delle organizzazioni nelle varie province d’Europa; vi erano poi ...
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