BUONDELMONTI, Iacopo
Mercante fiorentino del sec. XV. La sua presenza a Costantinopoli, o comunque nell'Impero ottomano, è attestata per il 1469 dal noto elenco di Benedetto Dei relativo ai mercanti fiorentini all'estero. Accanto al B. il Dei segnalò un Agnolo e un Lorenzo Buondelmonti e i tre andranno probabilmente identificati con Iacopo di Simone di Andrea (nato nel 1427), Agnolo suo fratello (era nato nel 1429 e, fra l'altro, era stato padrone di una galea del Comune nel viaggio di ritorno dalle Fiandre del 1465-66) e Lorenzo di Francesco di Lorenzo (nato nel 1452 e morto nel 1502).
Il nome di Iacopo è stato fatto quasi incidentalmente dal Fiumi (che tuttavia riporta la data 1496 anziché 1469), in polemica col Plesner e col Sombart, per sottolineare quanto tardiva ed episodica sia stata la vocazione mercantesca di alcune delle più antiche famiglie nobili fiorentine. Senza entrare nel merito della discussione, si può osservare che l'esempio dei Buondelmonti non sembra poter soccorrere compiutamente in un simile contesto, sia perché sarebbero noti dei mercanti Buondelmonti fin dalla fine del sec. XIII (Sapori), sia perché il caso di un Buondelmonti mercante nel sec. XV non è certo un'eccezione. Lo stesso Benedetto Dei segnalava altri esponenti della famiglia impegnati in, attività commerciali: un Bartolomeo in Avignone, e un Giovambattista e un Filippo a Napoli. Il primo, padre del noto Zanobi visse dal 1438 al 1535, Giovambattista di Ghino di Manente Buondelmonti era nato nel 1436 e, dopo il soggiorno napoletano, rientrò in Firenze ove la sua situazione economica era, intorno al 1480, piuttosto difficile. Filippo di Lorenzo di Andrea Buondelmonti era nato nel 1434 e morì nel 1522.
Altre fonti (ma la rassegna è lungi dall'essere completa) ci fanno conoscere un Bartolomeo di Francesco di Luca Buondelmonti, nato nel 1453, fattore dei Capponi a Lione intorno al 1495; un Pierantonio di Ghino di Manente (nato nel 1440 e morto nel 1501) che era a Bruges nel 1462 e compì più tardi un viaggio in Terrasanta su cui lasciò una relazione; un Piero di Rosso di Andrea (n. 1426-m. 1496) attivo a Palermo nel 1470; un Battista, forse fratello del precedente, fattore a Barcellona nel 1461-62 di Bernardo Zampelli e infine un Giovanni Buondelmonti che fu commissario sulle galee comunali intorno alla metà del secolo.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Mediceo avanti il Principato, f. XXV, n. 597; G. F. Pagnini del Ventura, Della decima e di varie altre gravezze imposte dal Comune di Firenze, II, Lisbona e Lucca 1765, pp. 303-307 (Memorie di Benedetto Dei);G. Camerani Marri, I documenti commerciali del fondo dipl. mediceo dell'Archivio di Stato di Firenze (1230-1492). Regesti, Firenze 1951, pp. 103, 105, 107, 109, 136; A. Sapori, La storia economica d'Italia nei secc. XII-XVI e la storia economica mondiale, in Studi di storia econ., I, Firenze 1955, p. 484; Id., La cultura del mercante medievale italiano,ibid., p. 55; Id., Intorno alle origini del capitalismo: rendita fondiaria e funzione della nobiltà,ibid., III, Firenze 1967, p. 324; Id., Dante e la vita economica del suo tempo,ibid., p.517; E. Fiumi, Fioritura e decadenza dell'economia fiorentina, in Arch. stor. ital., CXV (1957), pp. 410, 435; M. E. Mallett, The Florentine galleys in the fifteenth century, Oxford 1967, pp. 52, 96, 168; P. Litta, Le fam. celebri ital., s.v. Buondelmonti di Firenze, tavv. v, IX-XI.