CORSI, Iacopo
Umanista, nato verso il 1560, probabilmente a Firenze, morto forse al principio del 1604. Educato a studî liberali, il C. fu presto tratto dall'amicizia con i poeti e i musici della corte medicea ad occuparsi specialmente del compito e del valore della poesia e della musica nel dramma. Alla tendenza anticontrappuntistica dell'umanesimo musicale (manifestatasi nel '500) il C. apportò non solo pratici soccorsi, ma anche il contributo del suo gusto educato all'arte fiorentina e della sua stessa opera di musicista non davvero potente e tecnicamente provetto, ma intelligente e di fine sensibilità. Per la Dafne del Rinuccini che il C. fece rappresentare nel 1594 nella propria casa fiorentina, egli aveva scritto due canti monodici (ms. 8450 della biblioteca del conservatorio di Bruxelles), che probabilmente furono i primi saggi di monodia rappresentativa dopo quelli, non giunti sino a noi, di Emilio del Cavaliere (pastorali del 1590) e che furono composti prima che I. Peri, con o senza collaborazione del Caccini (v.), ponesse in musica il dramma intero. Più che per singolari pregi d'espressione, le arie del C. sono notevoli per i loro caratteri stilistici, assai audaci per quel tempo. Ma, per intendere l'esatto valore delle molte lodi tributate al C. durante la sua vita e anche assai dopo, è opportuno considerare soprattutto quanto egli fece per l'affermazione della monodia rappresentativa succedendo, fin dal 1592, al conte di Vernio come animatore di quel nucleo di poeti, musici e artisti cui si dava il nome di Camerata de' Bardi (v. bardi, giovanni).
Bibl.: Sul C. non si ha alcun saggio particolare; v. la vasta bibl. relativa agl'inizî della monodia e del melodramma, specie: A. Solerti, Origini del melodramma, Torino 1903; id., Albori del melodramma, Torino 1905.