Iacopo da Certaldo
Uomo di legge (sec. XIII-XIV), uno dei tanti che, provenienti dai centri del contado, si stabilivano in città per prender parte attiva alle faccende pubbliche e, qualora venissero eletti, al governo. Per D., il quale ricorda come centri di emigrazione Campi, Certaldo, Figline, Aguglione, Signa (Pd XVI 50 e 56), questa ‛ mescolanza ' della popolazione fiorentina con gente nuova è la causa prima del decadere dei costumi della città.
Una menzione esplicita a I. non c'è nella Commedia, per quanto D. dové di necessità conoscerlo e avere rapporti con lui, in quanto le loro vite politiche si svolsero nello stesso tempo: evidentemente per D. egli non era tanto significativo da rappresentare un esempio. Solo Benvenuto, a proposito della menzione di Certaldo, si riferisce a I. ricordando un episodio di usurpazione di potere di cui fu protagonista allorché era membro del collegio dei priori. Tuttavia un giudizio negativo sull'azione politica di I., quale ritroviamo in Compagni (II 30), è probabilmente frutto di rivalità di parte.
Messer I. proveniva da Semifonte, castello dei conti Alberti nei pressi di Certaldo, la cui conquista e la conseguente demolizione costarono ai Fiorentini ben quattro anni di assedio; fu parente per via di donne al padre del Boccaccio. Egli fece parte di vari collegi di priori in Firenze come rappresentante del sesto di Oltrarno, e sedette tra i priori nel 1289, nel 1297, nel 1299, nel 1302 e nel 1306; la repubblica fiorentina lo adoperò anche in faccende e in missioni di un certo rilievo. Svolse una politica contraria a Enrico VII; andò come ambasciatore anche presso Uguccione della Faggiuola; morì 1'8 gennaio 1314 e fu sepolto nella chiesa di S. Felicita. Lasciò due figli: Uberto, pure giudice, malaticcio e di vita breve, che fu dei priori nel 1305; l'altro figlio, natogli nel 1273, ebbe nome Pace. Questo ha lasciato nome di sé come autore dell'interessante e importante Storia della guerra di Semifonte (edita nel 1752 dal Targioni Tozzetti e riedita l'anno seguente, con una densa introduzione curata da Rosso Martini). Paolo, figlio di Pace, fu autore di un libretto che, col titolo di Libro di buoni costumi, venne pubblicato a Firenze nel 1921 da S. Morpurgo.
Bibl. - Tutte le informazioni sono desunte dalla Storia della guerra di Semifonte, nell'ediz. del 1753; per l'attività di messer I. nei consigli fiorentini, cfr. soprattutto I consigli della Repubblica Fiorentina, a c. di B. Barbadoro, Bologna 1921, secondo i rinvii dati dall'indice onomastico.