Alighieri, Iacopo III
Figlio di Pietro III e di Caterina di Facino da Monselice, nacque intorno al 1470. Si occupò assieme al fratello Dante III (v.) e, alla morte di questi, da solo, del patrimonio familiare, incrementandolo notevolmente. Dal 1529 al 1537 fa parte del Consiglio della città di Verona. Testò il 20 gennaio 1521 e poi il 24 giugno 1527, lasciando in questo testamento eredi Pietro (v.) e Ludovico, figli del fratello Dante, e istituendo fidecommisso della casa di Gargagnago (acquistata il 5 maggio 1395 da Dante II, nipote del poeta) e del brolo circostante. Morì a Verona nel novembre del 1545 e fu sepolto nel chiostro di Santa Anastasia. Si innamorò " già vecchio ", com'egli stesso confessa, di Marietta Rocca, in onore della quale scrisse in volgare un canzoniere in due libri composto di due epistole dedicatorie e 115 componimenti poetici, quasi tutti permeati di un petrarchismo privo di originalità, nei quali si notano parole dialettali e qualche verso che vorrebbe riecheggiare la Commedia.
Bibl. - Arch. Serego Alighieri, perg. sc. II, b 34; F. Pellegrini, Jacopo di Pietro III A. rimatore, in D. e Verona, Verona 1921, 282; F. Scarcella, Gli A. di Verona, ibid. 1965, 18.