Giurista (Pavia 1532 - ivi 1607). Insegnò nelle univ. di Pavia, Mondovì, Padova; fu membro del senato milanese e presidente della magistratura delle entrate straordinarie in Milano. Fu un rappresentante della scuola dei pratici, e fra questi conserva un posto preminente. Le opere maggiori sono: De adipiscenda et recuperanda possessione (1565); De arbitrariis iudicum quaestionibus et causis (1569); De praesumptionibus, ecc. (dopo il 1575); De iurisdictione, imperio ac potestate ecclesiastica ac saeculari (1609).