IAIA (Iaia; nei manoscritti anche: Lala, Laia, Maia)
Pittrice ricordata da Plinio (Nat. Hist., XXXV, 14.7). Nativa di Cizico, lavorò, durante gli anni della giovinezza di M. Varrone (nato il 116 a. C.), a Roma e a Napoli. Dipingeva, oltre che col pennello, anche col cestro (su avorio), e preferibilmente ritratti di donne. Plinio cita di lei due opere: un grande quadro con ritratto di vecchia, che si trovava a Napoli, e un autoritratto attraverso uno specchio. Irraggiungibile nella velocità con la quale sapeva dipingere, fu così rinomata che le sue opere erano acquistate a prezzi più alti di quelle dei maggiori ritrattisti del suo tempo, quali Dionisio e Sopoli, ricordati da Plinio stesso.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. griech. Künstler, stoccarda 1889, II, 304; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IX, i, col. 612; E. Pfuhl, Malerei u. Zeich. d. Griech., Monaco 1923, p. 438, par. 918.