IAIA (Iaia, Laia, Lala)
Il Codice Bambergensis ha Iaia al posto di Lala, lezione più antica; è proposta la forma Laia dallo Schneidewin (Gött. Gel. Anz., 1849, p. 1820); lo Pfuhl scarta la forma Maia. Pittrice da Cizico, attiva nel periodo della giovinezza di Varrone (Plin., Nat. hist., xxxv, 147), cioè intorno al 100 a. C. Abile nella tecnica a tempera e ad encausto e famosa come ritrattista, eseguì l'autoritratto allo specchio e un grande ritratto di vecchia a Neapolis. Rapidissima nel dipingere, tanto piaceva la sua maniera che poteva percepire dai suoi quadri cifre maggiori dei pittori di ritratti più ricercati del suo tempo, Sopolis e Dionysios. Plinio la dice perpetua virgo, il che ha fatto pensare che potesse essere addetta a qualche culto.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. gr. Küst., II, Stoccarda 1889, p. 304; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2380; E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., Monaco 1923, pp. 684, 812, 902, 918 s.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, IX, 1, 1916, col. 612, s. v.; G. Caputo, in Enc. it., XVIII, p. 643; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 206 s.; R. Bianchi Bandinelli, Storicità dell'arte classica, 2a ed., Firenze 1950, p. 189; G. Becatti, Arte e gusto negli scrittori latini, Firenze 1951, p. 69.