MacEwan, Ian
McEwan, Ian. ‒ Scrittore britannico (n. Aldershot 1948). Ha trascorso gran parte dell’infanzia fra l’Estremo Oriente, la Germania e l’Africa settentrionale. Ha esordito nel 1975 con la raccolta di racconti First love, last rites (trad. it. 1979), con cui ha vinto il Somerset Maugham award. È seguita un’altra raccolta di racconti, In between the sheets (1978; trad. it. 1982), il primo romanzo The cement garden (1978; trad. it. 1980) e The comfort of strangers (1981; trad. it. Cortesie per gli ospiti, 1983). Temi inquietanti e morbosi caratterizzano la sua narrativa (la sessualità infantile, la violenza, la depravazione della società inglese), tesa a scandagliare la psicologia dei personaggi, mantenendo uno stile sempre freddo e controllato, scevro da emozioni, quasi ai limiti della glacialità. Dopo The child in time (1987; trad. it. 1987) sul dolore di una coppia che perde la propria figlia, The innocent (1989; trad. it. Lettera a Berlino, 1989), spy story che ha ispirato l’omonimo film di J. Schlesinger (1993), Black dogs (1992; trad. it. 1993), il libro per bambini The daydreamer (1994; trad. it. L’inventore dei sogni, 1994) e Enduring love (1997; trad. it. L’amore fatale, 1997), riflessione sugli aspetti più profondi della passione e dell’amore, M. ha vinto il Booker prize con il romanzo Amsterdam (1998; trad. it. 1998). Tra le sue opere più recenti: Atonement (2001; trad. it. 2002), storia di una giovane aspirante scrittrice, da cui J. Wright ha tratto il film omonimo (2007); Saturday (2005; trad. it. 2005), che affronta il tema della fragilità umana; On Chesil beach (2007; trad. it. 2007), cronaca di un disastro amoroso ambientata nel 1962, ovvero prima della rivoluzione sessuale; il libretto d’opera For you (2008; trad. it. 2009); Solar (2010; trad. it. 2010), in cui affronta con toni ironici il tema del riscaldamento globale; Sweet tooth (2012; trad. it. Miele, 2012), spystory ambientata negli anni Settanta del 20° sec. su una giovane laureata a Cambridge e reclutata dall’MI5 con il nome in codice, appunto, di Sweet tooth.