IASU (etiopico: Iyāsu "Giosuè")
Nome di quattro sovrani e di un reggente di Etiopia. Iyāsu I regnò dal 1682 al 1706, succedendo a suo padre Giovanni I (v. giovanni d'etiopia), contro il quale aveva già tentato due volte di ribellarsi. Il regno di I. segna una forte ripresa politica e militare dell'Abissinia. All'interno del regno I. combatté con successo contro i Galla e guidò l'ultima grande spedizione della monarchia di Gondar nel Sud Etiopico per soccorrere nel 1703 il regno (Sidama) di Ennaria minacciato dai Galla. All'estero I. si mise in rapporto con l'Olanda e con la Francia. Ricevette in Gondar il medico Poncet, agente ufficioso francese; ma l'ambasciata, che Luigi XIV inviò più tardí a I., guidata dal Lenoir du Roule, fu massacrata nel 1705 dai musulmani del Sennār. I. fu detronizzato da suo figlio Takla Hāymānot e più tardi ucciso dai soldati in un'isola del lago Tana.
Iyāsu II regnò dal 1730 al 1755, succedendo a suo padre Bakāffā. Ebbe ad affrontare gravi lotte interne e gli fu associata nel regno la madre, Mentewwāb, pia fondatrice di conventi e santuarî.
Iyāsu III regnò dal 1784 al 1788 e Iyāsu IV dal 1830 al 1832. Furono entrambi effimeri sovrani, proclamati e deposti dalle milizie in quel periodo di crisi politico-militare della monarchia di Gondar.
Iyāsu (lĭǧǧ) resse l'Etiopia col titolo di "erede del trono" dalla morte di Menelik II (1913) alla rivoluzione del 27 settembre 1916. Figlio del negus Mikā'ēl (v.) e della wayzaro Sawā Raggā (figlia di Menelik II), I. fu proclamato da suo nonno Menelik "erede del trono" con bando del 18 maggio 1909. Ancora ragazzo alla morte di Menelik, non fu coronato negus ma venne invece sottoposto a un consiglio di tutela composto dei grandi capi scioani. Da tale tutela egli si liberò con l'appoggio di suo padre Mikā'ēl il quale, per altro, si fece coronare in Aksum assumendo il titolo di "re di Sion" fin allora riservato all'imperatore. Questa situazione politica già dall'inizio sfavorevole al lĭǧǧ. fu da lui ancora peggiorata, perché credette di potersi servire delle simpatie che l'origine musulmana della sua famiglia paterna gli procurava presso i Somali e i Galla, per limitare il prepotere dei ras scioani. La guerra mondiale diede facilmente alla politica di I. un carattere di turcofilia, tanto più perché gli agenti turco-tedeschi appoggiavano naturalmente le tendenze di I. favorevoli ai musulmani dell'Etiopia. Così i capi scioani, al contrario, dimostrarono il loro favore alle potenze dell'Intesa con il moto rivoluzionario del settembre 1916 Il metropolita Matteo sciolse i capi e le popolazioni dal giuramento fatto di rispettare il citato bando di Menelik; e fu proclamata imperatrice Zauditu, figlia di Menelik e zia di I. Costui, battute le sue truppe a Sagalē nel novembre 1916 e repressa sanguinosamente la rivolta dei Somali dell'Harar, andò errando nel bassopiano orientale in territorio dancalo. Più tardi, nel 1921, avendo creduto di poter contare sul ras Gugsā Arāyā feudatario del Tigrè, risalì sull'altipiano per incontrarsi con quello. Ma il ras lo tenne suo prigioniero e, dopo lunghe trattative, lo consegnò al governo di Addis Abeba. Fu allora disposta la relegazione del lĭǧǧ. nello Scioa settentrionale, a Salalē. Nel maggio 1932 il lĭǧǧ I. evase, contando specialmente sull'aiuto del ras Haybu, capo del Goggiam. Ma dopo pochi giorni egli veniva di nuovo catturato ed inviato sul Gara Mullata, monte nelle vicinanze dell'Harar, dove si trova tuttora relegato.
Bibl.: R. Basset, Études sur l'histoire d'Éthiopie, in Journal Asiatique, 1884; F. Beguinot, La cronaca abbreviata di Abissinia, Roma 1901; I. Guidi, Annales Johannis I, Iyasu I et Bakaffa, Parigi 1902; id., Annales Iyasu II et Iyo'as, Parigi 1910; I. Guidi, Due nuovi manoscritti della Cronaca abbreviata di Abissinia, in Rendiconti Lincei, cl. sc. mor., 1926; H. Weld Blundell, The Royal Chronicle of Abyssinia (1769-1840), Cambridge 1922; E. Cerulli, Recenti pubblicazioni abissine in amarico, in Oriente moderno, 1926.