IBARRA
. Famiglia di tipografi spagnoli, fiorita dal '700 ai primi del sec. XIX. Manuel Ibarra y Marín (Saragozza 1709 - Cervera 1757) fu chiamato nel 1735 a reggere la tipografia dell'università di Cervera, e stampò l'anno seguente la Heroica vida y exemplares virtudes del venerable doctor don Francisco de Queralt, del gesuita Manuel Conill. Per difficoltà dovute alle vicende politiche catalane egli abbandonò l'incarico nel 1749, per riprenderlo però con diverso contratto nel 1754 e continuarlo sino alla morte. Dal 1757 al 1770 la sua opera fu proseguita dalla vedova María Antonia Cous, e poi dalla figlia dei due María Antonia Ibarra y Cous (1739-1805). Joaquín Ibarra Y Marín (Saragozza 1725 - Madrid 1785), fratello del precedente e di lui assai più famoso, lavorò dapprima a Cervera con Manuel, poi (1743) lo troviamo stabilito a Madrid. Varietà e buon gusto dei caratteri, splendide calcografie, uno speciale processo segreto per la composizione dell'inchiostro, oltre a una grande attività del fondatore, resero ben presto celebre la tipografia dell'I., il quale nel 1779 ebbe il titolo di "stampatore della Reale Accademia Spagnola" e superò notevolmente i tipografi che lo precedettero in tale carica. Ad essa si aggiunse, tra le altre, anche quella di "stampatore di camera" del re Carlo III. La celebrità di I. è dovuta soprattutto alle edizioni bibliche (Breviario Mozárabe, 1775), a quelle del Don Quijote (specie quella dell'Accademia, del 1780), a varie opere filologiche e storiche. La sua monumentale edizione della Bibliotheca vetus et nova fu continuata e conclusa dopo la sua morte dalla vedova e dal figlio.
Bibl.: R. Fuente, Homenaje del Ayuntamiento de Madrid al Impresor Joaquín Ibarra, 1725-1785, Madrid 1923.