Donna politica spagnola (Gallarta, Biscaglia, 1895 - Madrid 1989). Di famiglia di minatori della Biscaglia, sposa a un minatore, fu nel 1921 tra i fondatori del Partito comunista spagnolo. Più volte arrestata, nel 1936 fu eletta alle Cortes, di cui fu uno dei vicepresidenti. Durante la guerra civile animò la lotta antifranchista con comizî e interventi radiofonici (celebre lo slogan "Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio") e, dopo la partenza di J. Negrín (1939), si pensò a lei per la presidenza del Consiglio. La vittoria di Franco l'obbligò a espatriare. Rifugiatasi in URSS, assunse nel 1942 l'incarico di vicesegretario generale del Partito comunista spagnolo in esilio che tenne fino al 1960, per divenire presidente del partito. Si dichiarò, da Mosca, per la creazione di un Fronte politico popolare e per una strategia di lotta pacifica al regime franchista. Dopo la morte di Franco e il ripristino della democrazia ritornò in Spagna (1977), dove fu eletta deputato e riconfermata alla presidenza del Partito comunista (1979).