IBIDA (᾿Ιβιδαᾒ)
Città romano-bizantina nella Dobrugia settentrionale, presso Babadag, ricordata da Procopio (De aedif., iv, 7,19), della quale si vedono ancor oggi i resti monumentali a O dell'attuale villaggio di Slava Rusa, su un'altura di circa 150 m.
La città, d'una superficie di circa due ettari e mezzo, è cinta da una cerchia di mura irta di torri, con tre sole porte. Nonostante la palese importanza del sito, gli scavi sono stati di breve durata e saltuarî. Nel 1917 è venuta in luce una basilica cristiana del VI sec., a tre navate e a tre absidi − quest'ultimo particolare rarissimo per le basiliche della Dobrugia − di cui si conservano anche alcuni bei capitelli. Sono apparsi inoltre, sia in campagne di scavo, sia casualmente, un tesoro di dracme argentee di Lisimaco, monete d'epoca antoniniana e bizantina, iscrizioni funerarie in lingua latina, ceramica romana e bizantina.
Bibl.: R. Netzhammer, Die christlichen Altertümer der Dobrudscha, Bucarest 1918, pp. 154-156; R. Vulpe, Histoire ancienne de la Dobroudja, Bucarest 1938, passim; I. Barnea, Nouvelles considérations sur les basiliques chrétiennes de la Dobroudja, in Dacia, XI-XII, 1945-47, pp. 227, 233, fig. 13; R. Vulpe, Cercetarile din sectorul Camena-Slava Rusā - Babadag, in Stud. s. Cercetări d. Istorie Veche, V, 1954, pp. 110-112.
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