FAHD, Ibn ᾽Abd al-᾽Aziz
Re dell'Arabia Saudita, nato ad al-Riyāḍ nel 1923, uno dei numerosi figli di re Sa῾ūd. Ricevuta l'educazione coranica, studiò economia e iniziò la carriera politica. Ministro dell'Educazione nel 1953, dal 1962 al 1975 ministro degli Interni, ottenne in seguito la vicepresidenza del Consiglio. Nei primi anni Settanta s'impegnò in compiti di rilievo sul piano diplomatico (visita del presidente degli Stati Uniti R. Nixon nel 1974) e in riferimento alla politica petrolifera (aumento dei prezzi del greggio e nazionalizzazione delle società straniere). Emerse definitivamente nella primavera del 1975 allorché, dopo l'uccisione di re Fayṣal, venne nominato sovrano suo fratello H̱ālid, che immediatamente lo scelse quale principe ereditario e lo pose a capo del Consiglio.
Alla morte di H̱ālid, il 13 giugno 1982, F. gli successe al trono assumendo la guida del paese secondo il tradizionale conservatorismo e confermando la funzione dell'Arabia Saudita alla testa dell'arabismo moderato. Sotto questo profilo, è stata di grande efficacia l'azione promossa da F. nel conflitto Iran-῾Irāq (1980-88) che vide il suo deciso appoggio all'῾Irāq, al fine d'impedire l'estendersi della rivoluzione islamica sciita. Ribadito il sostegno alla causa palestinese (si ricorda l'approvazione da parte del vertice arabo di Fez, nel settembre 1982, del piano che reca il suo nome), F. ha guidato il paese nell'appoggio ai muǧāhidīn afghani in lotta contro il governo filosovietico di Kābul, come è specialmente emerso nella Conferenza islamica tenutasi ad al-Riyāḍ nel marzo 1989. In occasione dell'invasione irachena del Kuwait, F. si è immediatamente opposto alle scelte di Baghdād sollecitando sin dal 7 agosto 1990 l'invio di truppe statunitensi a difesa del confine saudita e facendo fallire al vertice della Lega Araba del Cairo i tentativi di mediazione per una soluzione araba della crisi.
Bibl.: G. Grandguillaume, Culture et pouvoir en Arabie Saudite, in Hommage à Maxime Rodinson, Parigi 1982.