IBN al-FĀRIḌ
. Nome sotto cui è noto Sharaf ad-dīn Abū Hafs (o Abū 'l-Qāsim) ‛Umar ibn Abī 'l-Ḥasan ‛Alī al-Ḥamawī al- Miṣrī as-Sa‛dī, mistico musulmano nato al Cairo nel 576 èg. (1182 d. C.) e ivi morto nel 632 èg. (1235 d. C.), famoso per l'espressione poetica delle sue esperienze mistiche e specialmente per il poemetto (760 o 761 bayt o versi doppî) rimante in -ti (e detto per questo la Tā'iyyah maggiore, at-Tā'iyyah al-Kubrà), nel quale egli espone la gua ascesa ai sommi gradi della via mistica.
Essa è stata interamente tradotta in italiano da I. Di Matteo (Roma 1917), in danese da J. Pedersen (Muhammedansk Mystik, Copenaghen 1923, pp. 24-101) e, in gran parte, in inglese da R. A. Nicholson (Studies in Islamic Mysticism, Cambridge 1921, pp. 199-266); assolutamente da escludere è la versione poetica di J. von Hammer Purgstall (Vienna 1854), che fraintende nel modo più completo il senso del poema. Sebbene la sua dottrina e il suo linguaggio abbiano destato scandalo in alcuni circoli musulmani (ma entusiasmo in altri), si può ben affermare che egli non esca intenzionalmente dall'ortodossia, e che le espressioni d'apparenza panteistica sono da interpretare come frutto dei trasporti del linguaggio poetico e rappresentazioni di transitorî stati d'animo prodotti dall'ebbrezza dell'unione mistica. Gli elementi neoplatonici che in lui ricorrono sono soltanto quelli di cui l'islamismo del suo tempo era impregnato; nessuna relazione diretta esiste fra lui e la mistica filosofica di Plotino, come pure è da escludere la sua presunta filiazione spirituale dalle dottrine del famoso mistico spagnolo Ibn ‛Arabī (v.). Pietro Valerga, traducendo le sue poesie minori (Firenze 1874), che, sotto velo di liriche d'amore, sono di significato mistico, fece raffronti con la lirica del Petrarca e fantasticò di una reincarnazione dello spirito d'I. al-F. nel poeta italiano. Cfr. arabi: Letteratura (III, p. 856).
Bibl.: C. A. Nallino, Il poema místico arabo d'Ibn al-Fārid??? e Ancora su Ibn al-Fārid??? e la mistica musulmana, in Rivista degli Studi Orientali, VIII, Roma 1919-20, pp. 1-106, 501-62; R. A. Nicholson, Studies in Islamic Mysticism, Cambridge 1921, pp. 162-266.