IBN al-MUQAFFA‛
Scrittore arabo di origine persiana, nato verso il 100-105 èg. (718-722 d. C.), vissuto ad al-Baṣrah, celebre per la sua attività di traduttore in arabo di opere pehleviche (medio-persiane). Tra esse sono il Kalīlah wa-Dimnah (v., il cui originale deriva dal Pañcatantra indiano), che ci è conservato in testi parecchio alterati (trad. tedesca di Ph. Wolff, Stoccarda 1837, italiana di M. M. Moreno, Sanremo 1910, da un testo diverso); invece altre opere, che avrebbero grande importanza per la conoscenza del mondo persiano, sono perdute. Scrisse anche libri originali, tra cui l'al-Adab al-kabīr (trad. tedesca di O. Rescher, Berlino 1917) sui doveri del sovrano, dei cortigiani e degli uomini di mondo. I più recenti studî mostrano che Ibn al-Muqaffa‛, sebbene convertito all'Islām, vi restò. nel fondo avverso, e abbracciò probabilmente la fede manichea; sembra anche assai probabile l'autenticità di alcuni frammenti che ci sono conservati di una sua opera contro la fede musulmana. Il suo stile e la sua lingua ne fecero un modello sempre proposto agli scrittori arabi. Fu ucciso in modo atroce dal governatore d'al-Baṣrah nel 140 èg. (775 d. C.) consenziente il califfo al-Manṣūr, forse anche a causa della sua empietà. Cfr. arabi: Letteratura (III, p. 858).
Bibl.: F. Gabrieli, L'opera di Ibn al-Muqaffa‛, in Riv. degli studi or., XIII, Roma 1932, pp. 197-247, ove è indicata la bibl. sull'argomento.