YAḤYÀ, ibn Ḥamīd ed-Dīn
Imām e re del Yemen. Nato a Ṣan‛ā' nel luglio del 1869 mentre vi regnava il padre Ḥamīd ed-Dīn el-Manṣūr; per la sopravvenuta occupazione turca (1871) fu educato nello Yemen settentrionale e, alla morte del padre (1904), fu proclamato Imām; presa la direzione della guerra contro i Turchi, riuscì nel 1905 a riconquistare per pochi giorni Ṣam‛ā'. Trattative con il governo turco si conclusero nel 1911-12 con un accordo per il quale l'Imām riconobbe la sovranità del sultano a Ṣan‛ā' e nel bassopiano, conservando l'autonomia civile e religiosa nello Yemen settentrionale e orientale. Nel novembre del 1918 l'Imām si insediò a Ṣan‛ā'; tra il 1919 e il 1925 gli riuscì di estendere il suo dominio su tutto il territorio che costituisce l'odierno Yemen; la città di el-Ḥodeidah e il bassopiano della Tihāmah furono sottomessi nel 1925; i confini a sud, verso ‛Aden, restarono quali li avevano concordati i Turchi con le autorità britanniche; ma l'Imām sostenne l'appartenenza allo Yemen di parte del territorio a sud di quei confini che accettò solo in via provvisoria; nella contesa con Ibn Sa‛ūd per i confini verso l'‛Asīr subì un rovescio e perdette il Naǧrān (1934) Abituato al governo patriarcale, non ebbe la sensazione della necessità di riforme e di modernizzamento del governo e dell'economia. Dotto nella tradizionale cultura araba musulmana, fu poeta lui stesso e giurista. Vittima di un complotto, fu assassinato nei dintorni di Ṣan‛ā' il 17 febbraio 1948; gli successero l'usurpatore Aḥmed el-Wazīr e un mese dopo il figlio primogenito di questo Aḥmed ibn Yaḥyà.
Bibl.: S. Aponte, La vita segreta dell'Arabia Felice, Milano 1936 (trad. araba, Cairo 1947); Oriente Moderno, I-XXVIII (1921-48); H. Scott, High Yemen, Londra 1942.