ibrido
ìbrido s. m. – Individuo animale o vegetale proveniente da un incrocio di genitori appartenenti a specie, razze o varietà diverse. Gli i. sono di grande interesse per comprendere sia aspetti del tutto nuovi della biodiversità sia meccanismi di grande impatto per la salute umana. Negli i. sperimentali le cellule geneticamente diverse possono essere di specie differenti. Esistono da pochi anni anche i. intenzionali che coinvolgono la specie umana. Si tratta di i. uomo-animale prodotti in laboratori autorizzati al fine di ottenere tessuti umani senza doverli estrarre dall’organismo. La fecondazione interspecifica è la sola modalità con cui gli i. si possono formare in natura. L’ibridazione impone ai due genomi eterospecifici di coesistere in uno stesso nucleo. Differenze nella velocità di replicazione del DNA potrebbero determinare una competizione tra i due genomi nello stesso nucleo, causando un conflitto interno. Il metodo corrente per produrre questi embrioni i. è il trasferimento di nuclei somatici in ovociti di una specie diversa privati dei loro cromosomi. La ragione per produrre questi embrioni è la prospettiva di ottenerne cellule staminali embrionali (ES, embryo stem) specifiche della specie donatrice del nucleo. Queste cellule ES potrebbero poi essere utili per studiare problemi del differenziamento normale e patologico senza dover sacrificare embrioni normali per prelevarne cellule ES. In generale, sembra che il trasferimento nucleare interspecie funzioni in modo completo soltanto se le specie sono filogeneticamente vicine, ossia appartenenti allo stesso ordine. Tra ordini diversi, si è ottenuto uno sviluppo molto limitato e non oltre lo stadio di blastocisti. Nel 2003 la Shanghai second medical University (oggi School of medicine of the Shanghai Jiao Tong university) ha annunciato la creazione di embrioni i. uomo-coniglio, e che linee cellulari derivate da questi i. presentavano le caratteristiche delle cellule ES umane. Questo risultato non è stato replicato da gruppi indipendenti; tuttavia, nel 2006 un gruppo di ricerca greco ha prodotto embrioni bovino-uomo, confermando che questi costrutti sono capaci di compiere almeno le prime divisioni cellulari. I concetti di trasferimento nucleare interspecifico e di embrione i. hanno sollevato critiche, non tanto per quanto riguarda la fattibilità materiale ma per le basi biologiche e le possibili applicazioni. Un argomento usato a sostegno dell’uso degli i. in medicina rigenerativa è la loro incapacità di raggiungere stadi avanzati di sviluppo. Tuttavia, se gli i. sono incapaci di svilupparsi, è ragionevole chiedersi quale sia la bontà delle cellule ES da essi eventualmente derivate e la loro capacità di fungere da ‘serbatoio’ di cellule ES genuine.