ICA (A. T., 153-154)
Città del Perù meridionale, capoluogo del dipartimento omonimo, con 7000 ab. È situata a 400 m. s. m. nella fertile valle del fiume omonimo, coltivata a vigneti e a campi di cotone, e ha clima caldo, ma sano. Possiede varie scuole, alcune chiese e un ospedale, ed è unita da una ferrovia e da un servizio automobilistico al porto di Pisco. Un servizio automobilistico la collega pure con Lima. Con Pisco e Lima, verso N., e con Arequipa, verso S., la congiunge infine un servizio di navigazione aerea.
Il dipartimento di Ica (25.379 kmq.) si stende lungo la costa del Pacifico per 370 km. e comprende i versanti O. della Cordigliera Occidentale e numerose fertili valli (di Chincha, Condor, S. Miguel, ecc.), dove si coltiva soprattutto la vite e, da alcuni anni, il cotone. Si esportano liquori e vini, cotone, frutta e legumi. Gli abitanti (120.000 nel 1927, 5 per kmq.) sono prevalentemente meticci. Il dipartimento difetta di vie di comunicazione: vi sono poche carrozzabili e due sole brevi ferrovie (Ica-Pisco e Chincha Alta-Pisco); la maggior parte del traffico esterno fa capo al porto di Pisco, di fronte al quale sorgono le isole Chincha (v.), celebri un tempo per i depositi di guano.
Ica rappresenta nella zona costiera del Perù preistorico, un centro meridionale di arti e manifatture sviluppatosi con alquanta indipendenza tanto dallo stile Chimú, proprio del lembo settentrionale della medesima costa del Pacifico, quanto dallo stile della zona centrale, intermedia, situata intorno alla valle di Lurín. Detto centro comprende le due valli di Ica e Nazca, e l'attiguo porto di Pisco. L'industria figulina della intera zona denota un'influenza artistica comune, benché non scevra d'una certa tendenza all'individualità: così p. es., benché partecipi della colorazione vigorosa e ardita che caratterizza tutta questa ceramica meridionale, le forme vascolari di Ica sono più semplici e meno variate di quelle di Nazca, e lo stesso colore alquanto smorzato. Un altro carattere che distingue lo stile di Ica è il contenuto geometrico del disegno, che da una parte si connette ai modelli dell'altipiano e di Pachacamac, mentre dall'altra sembra prodursi per l'abituale schematizzazione che è propria della manualità del canestraio e del tessitore. L'oscurità che regna assoluta sui popoli che idearono tali forme d'arte e industriali rende complicate le relazioni di tempo, genetiche e di vicinato che regnarono nella regione peruviana durante la preistoria, problemi che saranno considerati nello studio generale della cultura antica del Perù.