ICARIO (᾿Ικαᾒριος)
2°. - Figlio di Peneres e di Gorgofone, fratello di Tindaro, Afareo, Leucippo, fratellastro di Ippocoonte, pronipote di Lacedemone.
Secondo una leggenda Tindaro e I. furono cacciati da Sparta, dopo la morte del padre, da Ippocoonte che usurpò il potere, e si rifugiarono a Pleuron in Acarnania, dove I. sposò Policaste, figlia di Ligeo; da questa ebbe Alyree, Leukados, Penelope. Dopo che Eracle ebbe spodestato ed ucciso Ippocoonte, Tindaro tornò a Sparta mentre I. rimase alla corte di Thestios e Pleurone. Secondo un'altra tradizione, alla caduta di Ippocoonte, sia Tindaro che I. tornarono a Sparta; quivi I. sposò Peribea, una naiade, avendone Thoas, Damasippo, Alete, Perileo e Penelope. Quest'ultima, messa in palio fra i pretendenti fu assegnata ad Ulisse che la sposò. Una terza tradizione, poco nota, fa I. alleato di Ippocoonte contro Tindaro, per cui, alla caduta dell'usurpatore, dovette fuggire a Pellene.
In una coppa a figure rosse di Makron e Hieron da Vulci al museo di Berlino, I. compare, in una scena relativa al ratto di Elena, insieme a Paride, Timandra, Euopis, Tutareos.
Bibl.: Pausania, III, 1, 4; 2, 1; 10 ss.; VIII, 34, 4; Strabone, X, 2, 9, p. 452; 24, p. 461; Schultz, in Roscher, II, 1, c. 112 ss., s. v. Ikarios, n. 2. Coppa di Berlino: S. Reinach, Rép. Vases, Parigi 1924, p. 437, n. 1.