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ICONOSCOPIO

di Cosimo Pistoia - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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ICONOSCOPIO

Cosimo Pistoia

. Camera elettronica per trasmissioni televisive (v. televisione, XXXIII, p. 439 segg.), ideata fino dal 1925 dall'ingegnere russo Zvorykin della Radio Corporation americana.

Consiste in un tubo a raggi catodici che, in luogo del comune schermo fluorescente, reca uno speciale schermo fotoelettrico costituito da un mosaico di minuscole cellule fotosensibili isolate tra loro, ripartite sulla superficie di una foglia di mica la cui faccia opposta, metallizzata, costituisce un'unica placca, chiamata placca collettrice dei segnali. L'immagine da trasmettere viene proiettata otticamente sullo schermo fotoelettrico provocando un'emissione di fotoelettroni da parte di ogni cellula elementare, di intensità proporzionale all'intensità luminosa propria di ogni corrispondente punto dell'immagine stessa. Ciascun catodo fotoelettrico elementare assume quindi una certa carica negativa, venendo così a costituire, con la suddetta placca collettrice, un piccolo condensatore elettrico "carico". Per mezzo di noti organi deviatori a "dente di sega", l'immagine, e quindi lo schermo, viene esplorata dal pennello catodico proprio dell'iconoscopio e la carica positiva già assunta da ogni catodo fotoelettrico è quindi neutralizzata per opera degli elettroni apportati da tale pennello. Si ottiene quindi la "scarica" successiva dei piccoli condensatori elementari definiti come sopra, e cioè una corrente di scarica volta da ogni singolo catodo verso la comune placca; ai capi di un'apposita resistenza utilizzatrice inserita nel circuito, si ottiene allora una differenza di potenziale variabile avente la stessa legge di variazione dell'illuminazione di ogni singolo elemento dello schermo e suscettibile di successive amplificazioni.

Il vantaggio principale dell'iconoscopio risiede nella sua grande sensibilità rispetto alle comuni cellule fotoelettriche (principio dell'"accumulo delle cariche"), ciò che ha permesso l'attuazione dei moderni sistemi di televisione a elevata finezza di analisi.

Vedi anche
Vladimir Kosma Zworykin Zworykin ‹ʃvarï´k'in›, Vladimir Kosma (russo Vladimir Kuz´mič Zvorykin). - Ingegnere statunitense di origine russa (Murom, Russia, 1889 - Princeton 1982); dopo aver studiato a Pietroburgo e in Francia si trasferì nel 1919 negli USA, dove lavorò nella società Westinghouse (1920-29) e poi nella Radio Corporation ... televisione Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione immediata a distanza, per mezzo di un cavo elettrico o di un radiocollegamento, di immagini non permanenti di oggetti fissi o in movimento; in generale, si parla di televisione circolare per indicare la diffusione, via radio (radiodiffusione televisiva) ... tubo catòdico tubo catòdico Tubo elettronico nel quale, mediante l'applicazione di una differenza di potenziale dell'ordine delle migliaia di Volt fra il catodo e uno schermo rivestito al suo interno di materiale fluorescente, un fascio di elettroni viene opportunamente deviato da campi elettrici e magnetici. I tubo ... effètto fotoelèttrico fotoelèttrico, effètto Emissione di elettroni liberi (fotoelettroni) in sostanze investite da radiazioni di conveniente lunghezza d'onda. Si distingue l'fotoelettrico, effettofotoelettrico, effetto esterno (o fotoelettrico, effettofotoelettrico, effetto di superficie), quando gli elettroni di conduzione ...
Tag
  • TUBO A RAGGI CATODICI
  • CONDENSATORE
  • ELETTRONI
  • ZVORYKIN
  • CATODO
Vocabolario
iconoscòpio
iconoscopio iconoscòpio s. m. [comp. di icono- e -scopio]. – Tubo elettronico per ripresa televisiva, che serve a trasformare un’immagine luminosa in una serie di segnali elettrici, i quali possono essere amplificati e trasmessi. I. a immagine...
supericonoscòpio
supericonoscopio supericonoscòpio s. m. [comp. di super- e iconoscopio]. – Lo stesso che iconoscopio a immagine elettronica.
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