idiosincrasia
Patologica reattività nei confronti di sostanze (farmaci, alimenti, ecc.) ben tollerate dalla grande maggioranza degli individui. Le ipotesi patogenetiche sono molteplici, e vedono coinvolte sia le molecole dei farmaci in forma immodificata, sia i loro metaboliti, sia entrambi.
Sono state elaborate diverse teorie per spiegare le reazioni immuno-mediate. La prima, storicamente, è stata la teoria dell’aptene, secondo la quale il farmaco agisce come un aptene e quindi scatena una reazione allergica IgE-mediata: per es., reazioni allergiche alla penicillina o l’agranulocitosi indotta da aminopirina, che mostra un meccanismo immunitario tramite gli anticorpi anti-granulociti neutrofili. Secondo la teoria dei metaboliti reattivi, sarebbero i metaboliti del farmaco a non essere tollerati dal punto di vista immunitario e a indurre la formazione di autoanticorpi. Questa teoria, per es., spiegherebbe l’epatotossicità da alotano o da anticonvulsivanti. La teoria del danno tissutale sostiene che il farmaco induce un danno tissutale, da cui si scatena, successivamente, una risposta immune. Questa teoria è oggi preferita rispetto a quella del farmaco-aptene, o a quella dei metaboliti-apteni. L’occorrenza di reazioni idiosincrasiche sembrerebbe anche legata a particolari stati dell’organismo nei quali può verificarsi danno cellulare (interventi chirurgici, sepsi, ecc.). Infine la teoria dell’autoimmunità si applica alla malattia lupoide da farmaci che sembra persistere anche dopo la sospensione della somministrazione.
Questo tipo di reazioni idiosincrasiche sono in genere reazioni di epatotossicità e sono da ricondursi probabilmente a un danno mitocondriale indotto dal farmaco. Un esempio è la necrosi epatica indotta da troglitazone. Un’ipotesi patogenetica è che potrebbero essere legate al polimorfismo del DNA mitocondriale.
Il fatto che uno stesso farmaco possa provocare in individui diversi diverse reazioni di i., e che, per contro, diverse persone abbiano la stessa reazione idiosincrasica per farmaci differenti, avvalora l’ipotesi di determinanti genetici nella patogenesi dell’i. e delle sue manifestazioni cliniche. Un tipico esempio è la reazione da ipersensibilità indotta da farmaci antivirali, in pazienti che presentano uno specifico aplotipo HLA.