IDOLINO
− È il nome tradizionale di una statua bronzea di giovinetto ignudo (altezza m 1,48) rinvenuta a Pesaro nel 1530 e conservata nella villa del duca di Urbino a Monte Imperiale (Pesaro) fino al 1633, anno in cui, per un matrimonio, passò ai Medici e fu trasferita a Firenze, agli Uffizî. Adesso si conserva al Museo Archeologico. La statua, che rappresenta con ogni verosimiglianza un atleta in atto di libare, fu trovata con una base sicuramente di età romana, su cui poggiava. Già considerata come un originale greco della seconda metà del V sec. a. C. vicino a Policleto, con le braccia rifuse e riadattate nel III-II sec. a. C., è ora ritenuta dai più una copia in bronzo di età romana di un'opera greca della fine del V o del IV sec. a. C., esponente di quello stile venutosi a creare da una contaminazione di caratteri policletei, mironiani e prassitelici: incerta pertanto per questo eclettismo una attribuzione a scuola attica o argiva. Lo Amelung (Arch. Anz., 1921, p. 262) ha trovato una replica in basalto della testa nei Magazzini dei Musei Vaticani. Il Rumpf, sulla base di una nota degli inventarî medicei, che riferiva della esistenza di viticci in bronzo, pensava a un parallelo con l'Efebo lychnophòros da via dell'Abbondanza a Pompei (Napoli, Museo Naz.) che rappresenta una analoga variazione su temi classici, in quel caso prevalentemente fidiaci, e di un analogo adattamento a scopo di arredamento e illuminazione.
Bibl.: R. Kekulè, Ueber die Bronzestatue des sogenann. Idolino, in 49 Winckelmannsprogr., Berlino 1889; W. Amelung, Führer Antiken Florenz, Monaco 1897, pp. 272-275, n. 268; L. A. Milani, Il Museo Archeologico di Firenze, Firenze 1912, pp. 173-174; G. Lippold, Kopien und Umbildungen griechischer statuen, Monaco 1923, pp. 125-126 (replica romana da originale greco); A. Della Seta, Il Nudo nell'Arte, Milano-Roma 1930, pp. 272-276 (originale fine V sec.); G. M. A. Richter, Sculpture and Sculptors of the Greeks, New Haven 1930, p. 56 (originale fine V sec.); R. Bianchi Bandinelli, Policleto, Firenze 1938, tav. XV, 82; A. Rumpf, Der Idolino, in La Critica d'Arte, IV, 1939, I, p. 17 ss.; H. K. Süsserott, Griechische Plastik des IV Jahrhund. v. Chr., Francoforte 1938, p. 137 (opera del IV sec. a. C.); Ch. Picard, Manuel, II, 1, Parigi 1939, p. 270 (originale greco del V sec. a. C. probabilmente di una scuola dell'Italia meridionale); L. Alscher, Griechische Plastik, Berlino 1956, III, pp. 16-19 (copia romana di originale greco databile insieme all'Efebo Westmacott intorno al 410 s. C.).