IDOMENEO di Lampsaco
Fu uno dei cittadini più notevoli della sua città. Visse fra il 325 e il 370 a. C. In Lampsaco stessa forse ascoltò Epicuro alla cui setta filosofica si aggregò sebbene egli non si possa considerare un vero e proprio filosofo. Non scrisse infatti di filosofia, se non si voglia considerare come opera filosofica il lavoro Sui Socratici del quale rimangono frammenti riguardanti il filosofo Eschine, con notizie di fatti mirabili. La più nota opera sua fu quella Intorno ai demagoghi nella quale egli si compiace di svelare piuttosto la cronaca scandalosa della vita dei rettori delle città. Parla di Pisistrato, Aristide, Temistocle, Pericle, Demostene, Eschine, Iperide, Focione; ma le sue notizie sono spesso tendenziose o false. Infatti Plutarco quando lo cita insieme con altre fonti riguardo ad alcun avvenimento ci fa riconoscere che la versione di I. è sempre la meno verosimile. A lui è altresì attribuita da alcuni una Storia di Samotracia.
I frammenti in C. Müller, Fragmenta Histor. Graecor., II, 489-94.
Bibl.: Sintenis, De Idomenei Lampsaceni vita et fragmentis, Lipsia 1835, in append. all'ediz. della vita di Pericle; H. Sauppe, Idomeneus, in Rh. Mus., n. s., II (1843), p. 450 segg.; Ausgewälthe Schriften, Berlino 1896, p. 194 segg.; F. Susemihl, Gesch. d. gr. Lit. in d. Alexandrinerzeit, I, p. 593 segg.; F. Jacoby, in Pauly-Wissowa, Real-Encyckl., IX, col. 910 segg.