IDRA (dal gr. "Ιδρα, nome del mostro mitologico (v. sopra); lat. scient. Hydra L.)
Polipo di acqua dolce del tipo dei Cnidarî (v.), col corpo lungo 1-2 cm., tubiforme; a un estremo v'è una piccola espansione a disco (disco pedale) mediante la quale l'animale si fissa su oggetti sommersi, e può anche locomoversi. All'altro estremo libero, per lo più rivolto in basso, alquanto rigonfio, sopra una piccola eminenza (ipostoma) circondata da tentacoli filiformi in numero vario di 5-6 e più, si apre la bocca, la quale immette nella cavità interna del corpo (cavità gastrovascolare) che si prolunga in tutti i tentacoli. Questi sono contrattili e servono principalmente alla presa dell'alimento, costituito da piccoli animaletti acquatici, che immobilizzati dai secreti delle cellule urticanti (nematocisti), vengono ingurgitati per la bocca, attraverso alla quale si compie anche l'espulsione dei residui inutilizzati.
Le idre sono polipi solitarî, quasi tutti ermafroditi con riproduzione sessuale e asessuale. La riproduzione sessuale avviene soprattutto in primavera avanzata e in estate, e le uova fecondate permangono sull'organismo materno, fino alla formazione dell'embrione, il quale se ne distacca protetto contro la siccità e altre condizioni sfavorevoli di ambiente da un solido involucro, come chiuso in una cisti, che può esser trasportata dal vento o dagli uccelli acquatici. In qualsiasi stagione invece si possono trovare idre con gemme formatesi su qualsiasi parte del corpo, che in breve tempo dànno idre complete, le quali poi si distaccano. Sono celebri le esperienze del Trembley, che nel 1740 dimostrò il potere di rigenerazione (di qui il nome del genere) di questi animali ottenendo da un'idra tagliata in 50 pezzi, 50 idre complete.
Il genere Hrdra comprende specie cosmopolite: H. fusca L., unisessuata; H. grisea L., H. viridis L., nella quale il color verde è dato da alghe simbiotiche (zooclorelle).